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W la Lazio di Sarri, la squadra dal volto umano

05/12/2025
W la Lazio di Sarri, la squadra dal volto umano
C’è stato un filo invisibile che ha tenuto legate insieme le due sfide tra Milan e Lazio. Le squadre viste ieri sera sembravano stessero proseguendo la partita di campionato di sabato scorso, conclusasi tra le polemiche per un calcio di rigore che, trovandoci a vivere nell’era del VAR, era parso piuttosto evidente. Il destino ha fatto sì che le due formazioni si rincontrassero a distanza di soli cinque giorni. Dopo il minuto di silenzio per ricordare Nicola Pietrangeli, mito dell’italico tennis e laziale per sempre, la Lazio, sospinta da un tifo indiavolato, ha iniziato a cucire trame via via più intricate e pungenti. Il Milan, dotato di elementi in grado di sviluppare azioni avvolgenti e prolungate, ha manovrato a lungo, cercando di lavorare ai fianchi un avversario meno dotato tecnicamente ma gagliardo nel rispondere colpo su colpo. Il primo tempo si chiudeva senza troppe emozioni. Nella ripresa, è emersa la Lazio. O meglio, dovremmo dire che è emersa la capacità di Sarri nel saper indicare la strada ai suoi ragazzi. Le sostituzioni sono state chirurgiche e sapienti. I biancazzurri ne guadagnavano in ogni cambio, mentre dall’altra parte, nonostante i grandi nomi di caratura internazionale a disposizione di Allegri, il Milan ne risultava quasi penalizzato. Le entrate di Noslin e di Nuno Tavares hanno acceso la Lazio, che ha innestato la sesta, specie lungo la fascia di sinistra. E da quella parte è giunto, provvidenziale e salvifico per il frastornato tifoso laziale di questi ultimi mesi, il goal di Mattia Zaccagni. Nessuno più del capitano avrebbe meritato di segnare il goal della qualificazione al prossimo turno di Coppa Italia, torneo assai amato dalla tifoseria laziale in virtù dei tanti successi conseguiti dal 1998 in avanti. Tornando al Lazio Milan appena vissuto, c’è un fattore evidentissimo che caratterizza entrambe le squadre: l’assenza di una vera punta centrale. Se il Milan vorrà provare a contendere lo scudetto agli eterni rivali dell’Inter, all’irriducibile Napoli e a una Roma ormai pienamente gasperinizzata, dovrà pescare dal mazzo un bomber vero. E che dire della Lazio? Anche ieri sera, la gran mole di gioco ha fruttato solo cinque tiri in porta e un solo goal. Non facciamo nomi, diciamo soltanto che i numeri non mentono mai. A Sarri andrebbe fatto un monumento, in questo momento, la Lazio è lui. Ma non può entrare in campo e mettersi una maglia. Se la Lazio vuole provare a fare qualcosa di buono anche quest’anno, deve scrivere questo annuncio sulla sua bacheca: Cercasi bomber, disperatamente.

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