Due viaggi in tre giorni si sono fatti sentire, a prescindere dal risultato finale. Il Bologna è parso compassato, statico e sulle gambe. Il pallone è girato lentamente per cui il Lecce non ha avuto grosse fatiche nello scivolare da destra a sinistra e viceversa. Un pareggio che lascia l’amaro in bocca per come è arrivato, anche se in termini di occasioni create è tutto grasso che cola per la formazione di Vincenzo Italiano. Il tecnico, non a caso, aveva optato per ben otto cambi rispetto a quelli scesi in campo dall’inizio a Birmingham giovedì, ma non è servito. Si è ancora lontani dal Bologna della passata stagione e per certi versi può essere un paradosso siccome l’allenatore non è cambiato. Nonostante la prima occasione della partita sia capitata sul destro di Rowe dopo appena un minuto, è il Lecce a mettere il muso avanti a termine di un’azione rocambolesca con il pallone capitato sul piede di Coulibaly a due passi da Skorupski, bravo nel disimpegno qualche istante prima. Qualche giro di lancette più tardi i salentini sfiorano il bis: la conclusione di Tete Morente viene sporcata da Lucumì e si stampa sulla traversa. Sul tramonto del primo tempo arriva il pareggio con il rigore guadagnato da Dallinga – atterrato da Kouassi – e trasformato da Orsolini, che firma la sua terza rete in campionato. Di Francesco opta per dei cambi già all’intervallo, Italiano non tocca niente. La ripresa si apre con i soliti ritmi bassi nei quali il Lecce sguazza. Il secondo legno colpito con l’onnipresente Coulibaly a un passo dalla doppietta e l’occasionissima di Gallo davanti al polacco sono l’anticipazione del vantaggio dei felsinei con Odgaard, entrato da appena tre minuti. Nel finale la squadra di Di Francesco prende campo e costringe il Bologna a un blocco basso e, dopo l’ennesimo palo colpito – questa volta da Pierotti – dagli sviluppi di calcio d’angolo è la testa di Camarda a regalare il pari finale nonché il suo primo gol in Serie A.
6
Ci mette una pezza sull’azione che poi porta al gol incassato; così come quando si trova dinanzi a sé Gallo.
6
Si vede che è riposato e che sta assumendo gamba. Suo l’assist a Odgaard per il momentaneo vantaggio. (De Silvestri s.v.)
5,5
Sfortunato nella carambola in occasione del gol, concede una punizione al limite sanguinosa.
6
Il Bologna ha sempre il pallone con sè, per cui c’è ben poco da difendere e nei gol è assentato.
5
Ha qualche svarione senza palla. Su entrambi i gol salentini ha parecchie colpe.
6
Il dispendio fisico di Birmingham qualche giorno fa sembra non aver lasciato scorie essendo uno dei più chilometrati oggi.
6
Alimenta parecchie azioni nel primo tempo, buoni spunti nel secondo.
6
Partita che prenderebbe una piega differente se non fosse per il solito sigillo. (Bernardeschi 5,5: Lo scarico da cui nasce il gol, ma un errore grossolano nel recupero difensivo che per poco non gli costa caro.)
6
Partita sporca nella quale s’immedesima perfettamente, poco lucido ma è tipico delle sue caratteristiche. (Odgaard 6,5: S’inserisce e punisce, ritrova il gol dopo un periodo di affannamento a partire dall’operazione in estate.)
6
Pronti, via e ha già la palla gol, sporcata da Falcone. Punta l’uomo di continuo, finendo per sbagliare più volte prima del cambio. (Cambiaghi 5,5: Poco servito, rischia il giallo per simulazione.)
6
Sbaglia i primi due palloni, gli altri li pulisce bene. Si conquista il penalty del pareggio prima dell’intervallo. (Castro 5,5: Non gli arriva un pallone, il suo ingresso coincide con l’abbassamento del baricentro dei suoi compagni.)
7
La prima volta non si scorda mai, specie se arriva così.
5
Avvio complicato, finale disastroso. Sostituito per di più all’intervallo.
6
Indica il dischetto senza alcuna esitazione. Gestione giusta anche dei cartellini.