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martedì, Settembre 30, 2025
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Totò questa non ce la dovevi proprio fare…

Notti magiche inseguendo un gol, sotto il cielo di un’estate italiana”, chi non si ricorda di questa canzone del duo Bennato-Nannini che ci accompagnò più di trent’anni fa rimanendo attaccati al televisore per seguire la nostra Nazionale?

Dico la nostra perché sicuramente e senza ombra di dubbio i ragazzi del CT Vicini sono quelli, assieme ai mitici di Bearzot, che più di altri sono rimasti nei nostri cuori e ricordi. Una Nazionale che avrebbe meritato almeno la finale, Caniggia permettendo, ma che alla fine soffrì una cocente delusione. Di quella squadra il simbolo anche più di Roberto Baggio e Gianluca Vialli fu proprio Salvatore detto Totò che convocato come terza o quarta punta risultò poi essere il capocannoniere del torneo oltre che Pallone d’Oro.

Tutto iniziò nel minuto 75’ di quell’Italia-Austria quando Vicini lo chiamò dalla panca per subentrare al titolare Carnevale. Quattro minuti gli bastarono per portarci in vantaggio, su cross di Vialli e mostrare al mondo intero la sua corsa sfrenata e soprattutto i suoi occhi spiritati.

La sua carriera si svolse fra Messina, Juventus, Inter per finire in Giappone nel Jubilo Iwata. Cosa strana lui di Palermo che ebbe gloria dall’altra parte dell’isola e fece la gioia di chi seguì i suoi primi passi segnando gol a ripetizione infiammando gli spalti del Celeste di Messina.

Della sua carriera professionale sappiamo ormai tutto ma su quella personale ci sembra giusto soffermarci. Nato nel quartiere Cep lasciò la sua amata Palermo non giovanissimo a diciott’anni per andare a giocare a Messina. Sposato due volte, la prima con Rita della quale la stampa disse peste e corna per uno scandalo legato ad una gioielleria. Un amore adolescenziale, intenso ma condito da gelosie e tradimenti da ambo le parti (ricordiamo l’affaire con Gigi Lentini). Da lei abbe due figli (Mattia e Jessica) più un terzo (Nicole) avuto da una extra relazione con una ragazza svizzera. Separatosi da Rita nel 1995 conobbe Barbara Romano, una ex modelo ed odontoiatra che sposò finalmente, dopo anni di tenera amicizia, nel 2012. Moglie che gli è stata sempre vicina e che ha contribuito non poco alla sua rinascita soprattutto morale. Non hanno avuto figli, ma poco importa anche perché lei era già madre di un ragazzo avuto da una precedente relazione. Spentisi comunque i riflettori della notorietà calciofila Totó  non ha mai abbandonato le copertine patinate conservando sempre la sua popolarità. Partecipò all’Isola dei Famosi (arrivò terzo), a Pechino Express (traumatica a suo dire fu quell’esperienza dal punto di vista personale), una trasmissione su Italia 1 “Back to school” oltre che rapper per una canzone a Sanremo.

Possiamo definirlo quindi un influencer ante litteram, quando le reti sociali ancora non esistevano, lui è riuscito a conquistare ancora visibilità extra calcio. Gli ultimi anni li ha passati ritirato in campagna con il cagnolino Nina gestendo il suo centro sportivo del quale andava oltremodo e giustamente fiero.

La sua biografía “Il gol è tutto” fu pubblicata nel 2016 e da sempre ammetteva che l’istruzione è stato sempre il suo cruccio, voleva migliorare il suo Italiano ma senza abbandonare il suo amato dialetto. Le frasi di circostanza che in momenti come questi si sprecano hanno poca importanza, quello che veramente importa è che chi veramente crede per tutto questo troverà certamente una ragione.

Foto archivio Giuliano Marchisciano

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