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venerdì, Aprile 25, 2025
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HomePRIMO PIANOSolo dolore nel giorno dell'aggancio

Solo dolore nel giorno dell’aggancio

Ore 7 e 35 di lunedì 21 aprile 2025 “Papa Francesco Vescovo di Roma“ è tornato alla casa del Padre”. Con questo annuncio, nel giorno dedicato all’Angelo del Signore, il mondo veniva sconvolto. Se ne andava all’età di 88 anni il Papa dei poveri, degli emarginati, degli ultimi, dei diversi, sempre più vicino alle sofferenze dell’umanità a cui profondeva gioia e speranza.

Questo avvenimento che sconvolgeva inevitabilmente i giorni di Pasqua non poteva non sconvolgere il mondo del calcio, almeno il nostro, che già si era sconvolto di suo grazie alla sua prima parte giocata antecedentemente alla dipartita del Santo Padre, grazie all’avvenuto aggancio in testa alla classifica del Napoli nei confronti dell’Inter.

Ma veniamo ai fatti di cronaca dei campi. Sabato vigilia di Pasqua il Napoli si recava sul campo di un Monza già retrocesso, se non nei numeri nella consapevolezza, e con la concreta possibilità di agganciare, almeno per una notte, la capolista e così è stato. I partenopei battevano con il minimo scarto e con molta sofferenza i brianzoli ringraziando il solito McTominay ma principalmente il portiere avversario Turati dadosi nell’occasione alla caccia delle farfalle. Per il resto dicevamo non poca sofferenza specie nel finale con una clamorosa occasione per i brianzoli sventata dalla difesa partenopea.

L’Inter, reduce dall’impresa di Champions ai danni del Bayern, si presentava nel giorno di Pasqua, a proposito non si giocava una partita nel giorno della festa della resurrezione da ben 47 anni, sul difficilissimo campo del Bologna. Evocando l’opera “Cavalleria rusticana” e la maledizione di Santuzza possiamo affermare che si sia trattata proprio di una “Mala Pasqua”. Gli uomini di Inzaghi con le pesanti assenze di Dumfries e Thuram e con nelle gambe una stanchezza evidente erano riusciti ad irretire il gioco martellante degli uomini di Italiano. Ma quando sembrava proprio di averla scampata bella, ecco che la maledizione si compiva al minuto quasi 94 con tre errori consecutivi della difesa nerazzurra: Pavard non lascia a Sommer la palla rinviando maldestramente in fallo laterale; Bisseck compie un retro passaggio di testa in area e infine Dimarco non osa contrastare Orsolini che di suo compie un capolavoro balistico in mezza rovesciata al volo battendo l’incolpevole Sommer. Alla fine diciamo che hai punti il successo felsineo è meritato e che adesso, per via di un calendario di impegni molto più gravoso, i nerazzurri consegnano nelle mani del Napoli il testimone di favorito per lo scudetto.

Detto dello scontro al vertice parliamo del secondo capitolo di questo bellissimo campionato ovvero la lotta per i posti in Europa. La partita clou si disputava la sera di Pasqua al Meazza dove il Milan cercava l’ultimo appiglio, Coppa Italia esclusa, per conquistare un posticino europeo e l’Atalanta confermare di essere la vera terza forza del campionato. Alla fine erano proprio i bergamaschi ad avere la meglio in modo perentorio e ben oltre quello che il punteggio di 1 a 0 possa far supporre. Per sintetizzare tutta la partita che non permette alcuna confutazione, il numero di tiri rossoneri nello specchio soltanto uno. Così i nerazzurri consolidano il ruolo di terza forza prenotando un posto Champions che gli spetta di diritto per il torneo disputato anche se a volte controverso. Per il Milan all in sulla coppa nazionale ed un forte desiderio di ricostruzione.

Anche la Roma, seppur soffrendo non poco contro il Verona battuto di corto muso, si candida a un remunerativo posto europeo, dopo un inizio di torneo molto tormentato. La serie positiva giallorossa porta certamente il marchio di uno dei pochi rimasti maestri del nostro calcio quel Claudio Ranieri che per poter entrare nella storia del calcio di tutti i tempi ha dovuto emigrare in terra d’Albione e precisamente a Leicester. Il Verona dal canto suo ha dimostrato di valere l’ennesima salvezza quasi certa.

Gara dai due volti lo spareggio salvezza tra Empoli e Venezia occupanti oltre al Monza i restanti posti retrocessione. Dopo un primo tempo attanagliato dalla paura di perdere, nella ripresa le due squadre davano fiato alle polveri per finire la partita con un pareggio 2 a 2 altalenante ma che oltre a servir poco ad entrambe, lascia con più amaro in bocca i lagunari che forse avrebbero meritato maggiormente la vittoria.

Chi si è messo davvero nei guai è il Lecce, che adesso conserva un solo punticino di vantaggio sulla coppia già citata Venezia ed Empoli. La sconfitta interna subita in modo netto dal Como, 3 a 0 per i lariani il finale, pone i salentini in una situazione di grande criticità e saranno le ultime 5 partite a decidere la sua sorte. Del Como diciamo soltanto che senza alcun dubbio è candidato a diventare la vera sorpresa dei prossimi tornei.

Posticipate di un paio di giorni si giocano le ultime quattro partite del turno numero trentatré.

Grande sorpresa a Parma dove la Juventus, in serie di vittorie da tre turni, cadeva rovinosamente e meritatamente, mettendo a repentaglio le possibilità di qualificazione Champions. Da parte sua, il Parma fa un deciso passo avanti verso la tanto agognata salvezza.

Grave il passo falso interno del Cagliari che, perdendo con la Fiorentina, si è visto scavalcare proprio dal Parma. Il risultato ha premiato la Viola che, dopo i primi quindici minuti in apnea, ha saputo reagire alla grande e, anche senza Kean, è riuscita a ribaltare il risultato.

Deciso scatto della Lazio che agguanta in quinta posizione la Juventus e si iscrive di diritto alla lotta per un posto Champions. Vittima di turno il Genoa che ha però l’attenuante di essere rimasto in dieci per parecchio tempo.

Vinto dal Torino lo scontro diretto tra le “tranquille” del campionato, battendo con il risultato classico di 2 a 0 l’Udinese e mettendo in cassaforte l’ultimo posto disponibile del lato sinistro della classifica.

Alla prossima

 

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