Se a distanza di cinque anni dalla sua scomparsa gli sportivi, quelli veri e autentici, non lo hanno dimenticano e lo ricordano con affetto e nostalgia è perché Luigi Simoni per tutti.
“Gigi” è stato e continua a essere – oltre a un allenatore vincente – sinonimo di equilibrio, correttezza, lealtà, onestà e trasparenza per tutti gli innamorati del calcio che continuano a credono nei valori morali dello sport e che vedono quel mondo del pallone tanto amato ridotto a un caravanserraglio di imbroglioni, trafficoni, squali, camaleonti, ladri, bari che 40 anni fa si sarebbero vergognati a uscire di casa e adesso dettano legge e morale. La biografia di questo autentico campione di serietà e umanità e uscita alla fine del 2016 con un titolo eloquente e che si commenta da solo: “Simoni si nasce”.
Sono oltre 300 pagine in cui è racchiusa, con dovizia di particolari, la biografia di un uomo che ha percorso a testa alta 60 anni di calcio: giocatore prima, allenatore poi ed infine dirigente.
Lui ha attraversato il calcio italiano lasciando un segno tangibile nel suo percorso di vita e di sport. Pur essendo stato convocato in azzurro da Mondino Fabbri non ha mai giocato in nazionale e non ha mai vinto, come avrebbe meritato, uno scudetto.
Eppure è a tutti gli effetti un vincente perché ha vinto ovunque e più di molti altri allenatori. Tredici le promozioni conquistate _ 4 in campo e 7 in panchina e due da direttore tecnico _ senza mai scendere a compromessi. Spostandosi nel tempo e nello spazio con eleganza, stile ed educazione, quella che manca a molti allenatori di serie A che si dimenticano di essere educatori e che in panchina si comportano come fossero ultras.
Lui è rimasto sempre se stesso e non hai venduto le proprie idee e i propri principi. E’ amato a Genova, sponda rossoblù (tre promozioni in carriera, due da allenatore e una da calciatore), a Pisa (dove, unico tecnico a riuscire nell’impresa, ha portato per due volte i nerazzurri in serie A e dove ha vissuto per quasi 30 anni con la moglie Monica Fontani, tra le prime giornaliste toscane a cimentarsi con competenza e professionalità nel calcio per Il Tirreno), a Cremona (dove ha portato i grigiorossi in A e salvando la squadra per tre anni di fila, record che resiste al tempo, e che i tifosi hanno eletto ad allenatore del Secolo), ad Ancona (sua l’ultima promozione in A della squadra dorica), a Napoli (dove da calciatore ha vinto una Coppa Italia con la squadra in B e da allenatore, prima dell’incredibile esonero, aveva portato i partenopei al secondo posto in A), a Gubbio (dove da direttore dell’area tecnica ha condotto un paesino di 30mila anime dalla D alla B in 24 mesi, è tornato a sedersi in panchina a 72 anni e adesso il Comune gli ha intitolato la gradinata dello stadio Barbetti) e a Brescia (dove ha vinto il campionato cadetto sia da calciatore negli anni Sessanta, sia da allenatore negli anni Ottanta).
Ma soprattutto è rimasto per sempre nel cuore del popolo della Beneamata _ il punto più alto della sua carriera sportiva _ con la sua Inter, quella di Ronaldo il Fenomeno, che nella stagione 1997-98 vinse la Coppa Uefa, primo trofeo sotto la presidenza di Massimo Moratti, e venne defraudata del tricolore per quel rigore, evidente agli occhi di tutti, negato dall’arbitro. L’applauso e la standing ovation tributate al suo ritorno a San Siro alla guida del Piacenza – dopo l’esonero affrettato con tanto di rimpianti e scuse postume di patron Moratti – è la testimonianza dell’affetto della tifoseria nerazzurra verso un signor allenatore e un allenatore signore. Simoni ha vinto ovunque lasciando un ricordo indelebile tra coloro che lo hanno conosciuto.
Questa biografia _ arricchita da una prefazione di Claudio Baglioni, che gli è stato amico nella sua esperienza con la Lazio, e dall’intervista a Massimo Moratti che lo ritiene uno dei migliori allenatori dell’Inter _ è una sorta di vademecum per le generazioni future affinché si ricordino i veri valori su cui è fondato il calcio.
Bastano i numeri per capire la grandezza di Simoni. 62 anni di carriera, quasi mille giocatori tra quelli con cui ha giocato e quelli allenati, decine di allievi tra i tecnici attuali (Simeone, Pecchia, Di Francesco, Nicola tanto per citarne alcuni) e tre calciatori da lui fatti debuttare e poi divenuti campioni del Mondo (Bruno Conti, Andrea Pirlo e Alberto Gilardino). L’idea sarebbe quella di lavorare alla realizzazione di un secondo volume con i viaggi del mister nelle varie città d’Italia dove ha presentato la biografia ricevendo un affetto e un calore che lo hanno spesso portato a commuoversi. E’ il caso di dirlo: Simoni si nasce.