Dalla sala stampa del Suning Center di Appiano Gentile, Simone Inzaghi con Francesco Acerbi, ha incontrato i media internazionali nella vigilia della gara di ritorno delle semifinali della UEFA Champions League 2022/2023 contro il Milan, domani sera, ore 21. Si riparte dallo 0-2 dell’andata per i nerazzurri.
Mister Simone Inzaghi, si presenta puntualissimo alla conferenza stampa prepartita con Francesco Acerbi.
Queste le sue parole:
Cosa ha fatto la differenza nel vostro percorso?
«Dopo i sorteggi c’era un po’ di delusione anche se le nostre rivali probabilmente non erano soddisfatte di avere l’Inter in terza fascia».
Cosa ti senti di chiedere al pubblico?
«L’avevo già detto prima del Benfica, sarò ripetitivo, domani assieme ai nostri tifosi che sono sempre stati con noi nei vari momenti, quelli belli e quelli meno. Testa fredda e cuore caldo».
Come sta Lautaro e fisicamente Correa?
«Correa ha chiesto lui il cambio, non l’avrei cambiato speriamo che l’indolenzimento non sia nulla di grave. Lautaro è in un ottimo momento e si sta allenando bene».
Che differenza c’è fra le due vigilie?
«Da allenatore le vivo tutte allo stesso modo, sappiamo della sua importanza, la dovremo interpretare nel migliore dei modi causa il nostro meritato vantaggio. Partita da Inter, senza pensare di gestire il risultato».
Quanto è lontano Lukaku dalla forma del primo biennio?
«Lo conoscete e sapete quello che può fare. Da allenatore l’avevo riportato qui come l’abbiamo visto come nell’ultimo mese. Abbiamo avuto l’imprevisto con lui e Brozovic con la squadra che ha dovuto soffrire senza di loro».
Come si gestisce una bestia ferita come il Milan?
«Sappiamo di aver un vantaggio, una partita che avrà comunque delle insidie».
Cosa ti sembra la designazione di un arbitro francese?
«Nessun commento per avere il Milan quattro giocatori francesi. Posso solo dire che il fallo di Krunic su Bastoni all’andata poteva essere valutato in un altro modo».
Tatticamente abbasserete un po’ il baricentro senza attaccare dal primo minuto?
«Fortunatamente leggo ed ascolto poco, ma so tutto. Dopo una partita è sempre facile giudicare. Noi allenatori dobbiamo compiere scelte quotidiane, a volte azzecchiamo ed altre no. Puoi avere in mente qualcosa e poi non prevedere lo svolgersi della partita».
Come stai vivendo il fatto che saresti il quinto allenatore italiano a portare una sqquadra italiana in finale di Champions League?
«Siamo ad un passo dal sogno e ringrazio i ragazzi che ci hanno portato anche ad una finale di Coppa Italia. Non aver avuto tanto tempo per pensare può essere stata anche una fortuna causa il calendario folle».
Come hai potuto trasformare un giocatore come Calhanoglu?
«Chiaramente è stata una scelta ed un’intuizione dopo la mancanza di Brozovic. In quel momento ho pensato a lui, mi viene in mente anche Darmian da terzo di difesa, ma in un ruolo che non aveva mai fatto».
Si parla tanto del Milan, avete la sensazione che dipenda dalla presenza di Leao la qualificazione?
«Assolutamente sì, sappiamo chi andremo ad affrontare. Siamo pronti per una partita di questa importanza essendo in un ottimo momento. Siamo passati dalla stessa situazione con una squadra forte come il Benfica».
E’ più pericoloso sentirsi gia in finale od avere il braccino?
«Una squadra matura e seria come la nostra sa che non ha fatto nulla, non dovremo speculare sul risultato con corsa, aggressività e determinazione. Il braccino non deve venire soprattutto con i giocatori importanti che abbiamo».
Legare il risultato della stagione solamente a questi novanta minuti sembra un po’ limitativo?
«Siamo vicini al nostro obiettivo. Siamo nel calcio da tempo e sappiamo la strada in salita che abbiamo fatto quotidianamente».
Il turn-over è stato fin qui gestito molro bene, tutto tuo il merito?
«Il lavoro quotidiano dell’intera rosa, siamo in venti e doppi in vari ruoli ruoli con tre ragazzi che per loro queste partite sarebbero troppo complicate da affrontare. Dopo il Mondiale si è creato qualcosa non preventivabile. Il calendario è diventato impossibile da gestire senza ricambi. Siamo stati bravi fin qui dosando le forze».
Ph. Carlo Bianchi 2023