…Ad ogni sosta per le nazionali, tutte le squadre, tifosi annessi, incrociano le dita per scongiurare eventi sfortunati, compresi i viaggi oltreoceano, che possono stravolgere i roster delle squadre, almeno di quelle che partecipano cospicuamente, per numero di uomini, alle liste delle rispettive nazionali. Anche questa volta non poche le assenze post sosta, che hanno colpito parecchie squadre interessate…
Ad ogni sosta per le nazionali, tutte le squadre, tifosi annessi, incrociano le dita per scongiurare eventi sfortunati, compresi i viaggi oltreoceano, che possono stravolgere i roster delle squadre, almeno di quelle che partecipano cospicuamente, per numero di uomini, alle liste delle rispettive nazionali. Anche questa volta non poche le assenze post sosta, che hanno colpito parecchie squadre interessate.
Ma veniamo alle emozioni che i rettangoli verdi ci hanno restituito in questo nono turno di campionato. Temporalmente l’inizio era affidato alla partita Verona-Napoli con i partenopei chiamati a dare una risposta all’assenza, causa infortunio in nazionale, del suo uomo migliore Osimhen. A non far rimpiangere il campione nigeriano ci ha pensato l’altro idolo del popolo partenopeo Kvaratskhelia che, destatosi da un lungo letargo, ha dato sfogo a tutte le sue capacità tecniche, concretizzando la prestazione con una splendida doppietta. La partita in definitiva non ha avuto storia, se non nei minuti finali, dopo che il Verona è riuscito ad accorciare le distanze.
Subito dopo era il turno dell’Inter, la squadra con il maggior numero di convocazioni nazionali, che era chiamata a riprendersi dopo l’inopinato pareggio casalingo contro il Bologna. Ad ospitare l’undici nerazzurro il Torino, anch’esso proveniente da un risultato molto negativo, sia nel punteggio che nel gioco, nel derby della Mole. Primo tempo abbastanza scialbo dell’Inter al quale faceva da contraltare l’ottima prestazione dei granata fermati due volte dalle parate di Sommer. Ma come già successo a Salerno, nel secondo tempo entrava in campo tutt’altra Inter, che metteva sotto nettamente gli uomini di Juric che forse avevano dato tutto nella prima parte. Risultato finale 3 a 0 e quarto cleansheet esterno su altrettante partite disputate. Ma il premio più grande era rappresentato dal primato momentaneo in classifica sopravanzando i cugini rossoneri. Per Juric solo cattive notizie: perso per tutta la stagione Schuurs, persa l’ennesima partita e sempre alla ricerca di un buon finalizzatore (Zapata?).
La febbre del sabato sera saliva velocemente grazie ad una prestazione maiuscola della Lazio di Sarri, trascinata dal suo “over the top” Luis Alberto autore di una prestazione davvero maiuscola. Adesso alla squadra romana si chiede una certa costanza sia nei risultati che nelle prestazioni. La partita non è mai stata in discussione e così il Sassuolo ha confermato il suo momento no, dopo le illusioni causate dalle inaspettate e insperate vittorie su Juventus e Inter.
Il turno riprendeva con il pranzo della domenica e con l’altra romana la Roma, chiamata ad affrontare l’ottimo Monza. Quando al minuto quarantuno l’arbitro Ayroldi sventolava all’incredulo D’Ambrosio il secondo giallo, sembrava tutto semplice per Lukaku e compagnia. Ma si è dovuto aspettare il novantesimo minuto per vedere la porta di Di Gregorio violata, dopo due legni giallorossi, grazie alla prima rete stagionale di El Sharawy. Così il faraone dava un calcio alle voci, non provate, su un suo coinvolgimento nella faccenda scommesse. Un plauso al Monza che ha lottato senza mai tirarsi indietro sino all’ultimo istante.
Continua la serie positiva del Bologna che con non poca fatica faceva fuori il solito coriaceo Frosinone, scavalcandolo in classifica. Alla squadra di Thiago Motta va assegnato il ruolo di scheggia impazzita che potrebbe diventare per molte squadre la propria pietra d’inciampo.
Spettacolare finale di gara tra Salernitana e Cagliari, uno dei primi scontri salvezza di questo campionato. A poco meno di 5 minuti dal termine il Cagliari sembrava poter portare a casa la prima vittoria grazie alla rete di Luvumbo al minuto ottanta, ma il tanto atteso Dia riusciva a pareggiare. Neanche il tempo di mettere la palla al centro del campo, che la squadra di Ranieri tornava in vantaggio. A salvare i granata del nuovo coach Filippo Inzaghi ci pensava ancora una volta Dia all’ultimo respiro, minuto novantacinque, grazie ad un calcio di rigore assegnato con l’intervento del Var.
Uno dei risultati più controversi di questa giornata è stata la vittoria dell’Atalanta, contro un Genoa che avrebbe meritato certamente qualcosa di più. Contestatissima la prima rete degli orobici realizzata da Lookman per un presunto fallo di mano dello stesso. Il Var in questo caso cambiava la decisione di Marinelli decretando la regolarità della marcatura. Al Genoa restava la soddisfazione di aver messo sotto la forte Atalanta per buona parte dell’incontro.
Ed eccoci al bigmatch di tutto questo turno. In un Meazza pieno in ogni ordine di posto Milan e Juventus avevano entrambe come obbiettivo la vittoria. I rossoneri per riprendersi il comando della classifica a spese dell’Inter, e la Juventus per portarsi ad una manciata di punti, due per l’esattezza, dalla stessa testa della classifica. Per dire il vero la partita non riusciva a decollare, tolte una grandissima occasione di Giraud stoppato da Szczesny e dall’altra parte due buone occasioni per Rabiot e Kostic. Ma al minuto quaranta del primo tempo ecco l’evento che cambierà del tutto il futuro della partita: eccellente progressione di Kean che faceva fuori Thiaw cercando di involarsi tutto solo verso la porta milanista, ma il difensore rossonero commetteva fallo e giustamente veniva espulso. Da questo momento in poi partita in mano alla Juventus che pur senza strafare riusciva a far suo il risultato grazie ad una rete, nel secondo tempo, di Locatelli, facilitato nettamente dalla deviazione di Krunic. Inerme il Milan che non riusciva a creare nulla e la squadra di Allegri, molto nervoso nel finale in panchina, sapeva addormentare la gara portandosi a casa una vittoria fondamentale per il suo percorso in campionato.
Spartizione equa dei punti in una partita oggettivamente non appassionante e sbloccata solo da episodi, uno per parte, quella tra Udinese e Lecce. Alla fine appuntamento con la prima vittoria ancora mancato per i friulani e zona retrocessione centrata in pieno. Per il Lecce un buon punto conquistato non nella migliore sua giornata.
Per finire la grande sorpresa della giornata. La Fiorentina che manca l’aggancio alla terza posizione, in condominio con la Juventus, perdendo malamente in casa il derby toscano con l’Empoli. Gli azzurri si aggiudicavano il risultato addirittura con il doppio vantaggio (nelle prime otto solo una rete), annientando il centrocampo viola e sfruttando le veloci ripartenze. Per gli uomini di Italiano forse l’illusione del facile impegno, è stata condizionante a tal punto da portarli a giocare una gara con eccessiva supponenza.
Alla prossima