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Serie A 2023-2024. Commento alla 2^ giornata

…Nel week end che ha visto Roberto Mancini riempire delle enormi valigie con il kefiah e qualche indumento adatto ai climi d’oriente – le valigie molto capienti gli serviranno al ritorno, settanta o novanta, non si sa, milioni di dollari ingombrano parecchio – il nostro campionato ha già operato la prima mini selezione: Milan, Inter, Napoli e il sorprendente Verona protagonisti di un breve accenno di fuga..


Nel week end che ha visto Roberto Mancini riempire delle enormi valigie con il kefiah e qualche indumento adatto ai climi d’oriente – le valigie molto capienti gli serviranno al ritorno, settanta o novanta, non si sa, milioni di dollari ingombrano parecchio – il nostro campionato ha già operato la prima mini selezione: Milan, Inter, Napoli e il sorprendente Verona protagonisti di un breve accenno di fuga.

I campioni d’Italia del Napoli emulavano in tutto e per tutto le gesta dei rossoneri annichilendo il mal capitato Sassuolo che al contrario del Toro qualcosina ha tentato di fare. Impressionante la prestazione di Di Lorenzo autore anche di una rete. Sopra la media Osimhen e Kvara. Tra i neroverdi incomprensibile il comportamento di Maxi Lopez che ha lasciato in dieci i compagni per delle frasi irriguardose contro il direttore di gara.

A completare il trio delle meraviglie l’Inter che nel monday night si faceva beffe, grazie ad una gara tatticamente perfetta, di un Cagliari aggressivo e volenteroso ma impotente di fronte allo strapotere nerazzurro. Ci piace sottolineare la splendida prestazione di Chalanoglu e Thuram da una parte, ma anche quella dell’indomito Nandez dall’altra.

Sorpresa delle sorprese, agganciato al treno delle ammiraglie, il Verona che con una gara accorta e con un pizzico di fortuna, ha fatto fuori una Roma che non è riuscita a concretizzare, fermandosi su due legni colpiti, la superiorità numerica, determinata dall’espulsione di Hien, e il grande predominio nel possesso palla. Adesso Mourinho e la grande platea giallorossa sperano nel miracolo Lukaku, per ridare slancio ad una partenza fortemente ad handicap dei capitolini con un solo punto in due partite.

Ma se Atene piange Sparta non ride. E così ancora peggio ha saputo fare la Lazio di Sarri con la seconda sconfitta nelle due partite disputate contro il Genoa. Sembra che i biancazzurri non siano riusciti ancora a somatizzare la partenza di Milinkovic-Savic verso le calde dune d’Arabia. Poche idee a centrocampo e attacco incapace di materializzare quel poco prodotto. Urge, ed in fretta, un cambio di direzione, magari attingendo al mercato.

Ancora altri pianti tra le stelle della vigilia, con l’Atalanta che addirittura concedeva l’intera posta al neo promosso Frosinone, capace quest’ultimo del doppio vantaggio nei primi 25 minuti di partita. Nel secondo tempo Zapata rimediava solo parzialmente consentendo così ai ciociari un successo di prestigio.

Si rifà subito dalla sconfitta di Milano, quella nerazzurra, il Monza grazie soprattutto alla prestazione maiuscola di Colpani coronata da entrambe le marcature e da giocate di alta classe. Futuro assicurato. Per l’avversario di turno, l’Empoli, inizio non dei migliori.

Altro capolavoro in rimonta del Lecce che questa volta riusciva a recuperare il doppio svantaggio iniziale infertole dalla Fiorentina, portandosi a casa un pareggio prezioso che ne ribadisce l’attitudine a non arrendersi mai. Per la viola solo l’amarezza di aver buttato alle ortiche una vittoria che l’avrebbe proiettata in testa alla classifica.

Spartizione di punti prevedibile tra Salernitana e Udinese con friulani primi in vantaggio grazie ad una marcatura di quel campione in erba che risponde al nome di Samardsic, protagonista di una pantomima in questo ultimo scorcio di mercato. L’altro giovane talento, l’amaranto Dia, portava il risultato in perfetto equilibrio.

Mi sono lasciato per ultima Juventus-Bologna perché di questa partita ci sarebbe da parlare per ore ma io mi limito a tre considerazioni:

  1. Grande partita dei rossoblu felsinei che hanno affrontato senza alcun timore reverenziale i padroni di casa, confermando il buono che avevamo già notato nell’incontro con il Milan.
  2. Deciso passo indietro della Juventus che a Udine aveva dato l’impressione di una squadra diversa rispetto alle ultime viste con al timone Allegri. E invece tutto come prima, manovra compassata, idee al minimo storico e poca lucidità difensiva. Ci fa duopo salvare dal marasma generale i soli Vlahovic e Perin
  3. L’accoppiata Di Bello-Forneau autori in coppia di qualcosa che ha dell’incredibile. Non dare rigore al Bologna ed espulsione al calciatore della Juve é veramente incomprensibile, specie considerando la disponibilità della tecnologia. Peccato perché un calcio di per se abbastanza malato ha bisogno di ben altro. Speriamo si sia trattato solo di una giornata storta.

Alla prossima

 

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