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lunedì, Giugno 30, 2025
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Serie A 2023-2024. Commento 12^ giornata

…Prima della doppia sfida decisiva per le sorti della nostra nazionale che affrontando Macedonia e Ucraina, potrebbe staccare il biglietto per l’europeo in Germania, è andata in scena la dodicesima giornata di campionato, tra l’altro dopo il quarto turno dei gironi di coppe che ci ha restituito un’Inter già qualificata, il Milan nato a vita nuova, la Lazio a spizzichi e bocconi pareggia i conti con il Feyenoord, il Napoli che butta via la matematica certezza del passaggio del turno, l’Atalanta vicinissima alla qualificazione diretta, la Roma che perde malamente in terra ceca e la Fiorentina che fa il minimo indispensabile in Serbia…

Prima della doppia sfida decisiva per le sorti della nostra nazionale che affrontando Macedonia e Ucraina, potrebbe staccare il biglietto per l’europeo in Germania, è andata in scena la dodicesima giornata di campionato, tra l’altro dopo il quarto turno dei gironi di coppe che ci ha restituito un’Inter già qualificata, il Milan nato a vita nuova, la Lazio a spizzichi e bocconi pareggia i conti con il Feyenoord, il Napoli che butta via la matematica certezza del passaggio del turno, l’Atalanta vicinissima alla qualificazione diretta, la Roma che perde malamente in terra ceca e la Fiorentina che fa il minimo indispensabile in Serbia.


Dopo questo doveroso cappello introduttivo andiamo a vedere com’è andata questa giornata che a parte il derby romano non presentava big match classici (forse il derby dell’Appennino Fiorentina-Bologna).

Come sempre quando c’è la sosta per la nazionale la tre giorni inizia di venerdì per concludersi di domenica. Ad aprire le danze ci pensavano Sassuolo e Salernitana. Ed erano proprio i campani a partire a razzo e a portarsi, in appena 17 minuti, sul doppio vantaggio. Ma questo non è bastato perché il Sassuolo si è ricordato di essere stato capace di battere entrambe le squadre di testa Inter e Juve riuscendo a recuperare almeno il pareggio sfiorando più volte la rete del successo.

Nella serata di venerdì ritornava al successo il Genoa battendo il sempre più inguaiato Verona. Non è stata, diciamolo apertamente, una gran partita, ma i valori in campo hanno fatto la differenza. Dragusin  ha deciso l’incontro nel quale il Verona è riuscito a centrare la porta in un solo caso. Il Genoa così respira aria molto meno viziata e di questo va dato merito anche al buon Gilardino.

Molto più interessante il programma del sabato con Milan e Juventus protagoniste rispettivamente contro Lecce e Cagliari. Assolutamente incredibile quello che è successo allo stadio di via del mare. Rossoneri, che ricordiamo avevano messo sotto i campioni del Paris appena tre giorni addietro, debordanti per tutto il primo tempo con doppio vantaggio ad opera del solito Giroud e di Reijnders alla sua prima marcatura in Italia, e sempre l’olandese a fallire clamorosamente la rete della sicurezza. E il Lecce? Subiva ma senza mai dare l’impressione di essere completamente al tappeto, ed anzi proprio alla fine del primo tempo dava un segno impegnando severamente Maignan. Al rientro in campo il Milan attuava la tattica della gestione senza mai affondare il colpo e regalando ai salentini la convinzione di poter rientrare in partita. E nello spazio temporale di quattro minuti, tra il 66’ e il 70’, ecco materializzarsi quello spettro che attualmente staziona in casa rossonera e che la vittoria di coppa sembrava aver scacciato definitivamente. Prima Sansone e poi Banda riportavano il punteggio in parità. Il finale diventava infuocato con palo clamoroso del Lecce, espulsione di Giroud per proteste vibranti ed infine, con Abisso in procinto di fischiare la fine, ecco materializzarsi lo psicodramma della sconfitta con un eurogol di Piccoli. Ma un pestone, seppur involontario, su Thiaw faceva intervenire il Var che richiamava l’arbitro palermitano al monitor. Rete annullata con la squadra giallorossa furibonda. Che dire dopo l’ennesima rimonta al contrario in casa rossonera? Che certamente l’ambiente non gode della tranquillità necessaria, sarà colpa degli infortuni a raffica (anche Leao dopo soli otto minuti), o l’ombra incombente di Ibrahimovic, ma Pioli e i suoi uomini hanno bisogno certamente di una gran bella “chiacchierata”.

Passiamo ora in casa Juventus e qui l’aria che si respira è tutt’altra cosa. Ennesima vittoria di corto muso, quarta di fila, ma questa volta senza erigere le barricate di Firenze. Primo tempo in avanti, ma senza riuscire a perforare la difesa isolana. Molto più incisiva la fase d’attacco nella ripresa anche se a realizzare l’uno-due del doppio vantaggio ci pensa la coppia di difensori Bremer e Rugani. Un altro difensore, questa volta con la casacca rossoblu, Dossena rimette il risultato in discussione e subito dopo è lo stesso Dossena a far tremare tutto il popolo bianconero, dando la possibilità a Szczesny di compiere un autentico miracolo deviando sul palo una sua perfetta incornata. Finale arrembante, ma nulla più, del Cagliari e Juventus che si porta in testa alla classifica aspettando Inter-Cremonese.

Pari equo e solidale tra Monza e Torino nel match del sabato sera. Certamente non una partita da far salire la febbre alle stelle ma due ottime squadre che si sono divise la posta al ritmo di dance music. In sostanza una partita piacevole ed ennesima rete del piccolo fenomeno monzese Colpani fresco di convocazione in nazionale.

Se a Lecce il Milan ha sfiorato il dramma (calcistico), il Napoli lo ha centrato in pieno all’ora degli scialatielli. Sconfitto in casa dall’Empoli nel tempo di recupero, i campioni d’Italia in carica, pagano a caro prezzo le scelte di formazione di Garcia apparse davvero scellerate. Dopo aver dilapidato la possibilità del passaggio del turno anticipato in coppa, gli azzurri non sono riusciti a perforare la difesa della squadra di Andreazzoli che con ordine e con un Berisha in versione Superman che nei minuti precedenti la rete di Kovalenko, compiva tre autentici miracoli su altrettante conclusioni di Kvaratskhelia, quest’ultimo in panchina nei primi 54 minuti della partita! L’Empoli si portava così a casa tre punti fondamentali per la sua classifica, mentre la sosta servirà a De Laurentis per prendere una decisione: cacciare Garcia inviso a tutto il tifo napoletano, e sostituirlo con chi? A breve sapremo.

In attesa del derby quello vero, andava di scena il cosiddetto derby dell’Appennino con Fiorentina-Bologna. Le squadre arrivavano a questa sfida con stati d’animo contrapposti. La Fiorentina era reduce da tre sconfitte consecutive in campionato intervallate però dal primato in classifica di coppa Conference, mentre il Bologna era reduce da una sfilza  di undici risultati utili consecutivi compreso i sedicesimi di coppa Italia, in sostanza tolta la gara della prima giornata persa con il Milan nessuna sconfitta. La partita la vinceva la Fiorentina che dopo il vantaggio iniziale con Bonaventura red il pareggio felsineo di Zirkee su rigore iusciva a riportarsi in vantaggio grazie ad un altro rigore, questa volta a suo favore, finalizzato alla perfezione da Gonzalez. Da segnalare ancora la possibilità di un altro calcio di rigore prima concesso al Bologna ma successivamente annullato grazie all’intervento del Var.

Incredibile, quanto immeritato, pareggio dell’Atalanta sul campo dell’Udinese ottenuto nei minuti di recupero con uno dei pochissimi tiri dei nerazzurri verso la porta friulana. La squadra di Cioffi che sembra aver radicalmente cambiato in positivo la sua squadra, avrebbe meritato il successo viste le occasioni in quantità industriale prodotte, compreso l’ennesimo calcio di rigore fallito da Success. Gasperini deve ringraziare Ederson se la sua squadra è riuscita ad uscire dal Gewiss Stadium con un insperato punticino.

Lazio-Roma: tanto rumore per nulla in uno dei derby romani tra i più brutti degli ultimi anni. Pochissimo gioco, così come le occasioni da rete, per entrambe le squadre, se si esclude un palo di Luis Alberto nel primo tempo. A bilanciare l’anemia dello spettacolo ecco in abbondanza calci, ammonizioni, proteste, gazzarra tra le panchine e nulla più. Per essere catalogato come Big Match ci vuole ben altro, storia e campanile non bastano.

Ancora una volta l’Inter è chiamata a rispondere al sorpasso parziale della Juventus in classifica, affrontando in casa una squadra come il Frosinone dimostratasi fino adesso la vera sorpresa del campionato per rendimento ma soprattutto per qualità di gioco. Ed effettivamente la partita si dimostra abbastanza complessa visto il pressing asfissiante accompagnato dalla buona tecnica dei giovani ciociari, uno su tutti Soulè. Ma al minuto 43 ecco il gesto tecnico più bello di tutto il campionato. Di Marco superato di qualche metro il centrocampo dalla sua fascia scorge con lo sguardo Turati fuori dai pali e lo trafigge con un tiro a scavalcare impossibile vista distanza e angolazione. Cose già viste in casa nerazzurra con attori quali Recoba e Stankovic per ben due volte. Nel secondo tempo azione ubriacante in area di Thuram che viene falciato ed il conseguente rigore viene realizzato con sconcertante puntualità da Calhanoglu (11 su 11}. Da lì in poi nerazzurri in controllo e primato in classifica riconquistato, e alla ripresa c’è Juventus-Inter. Onore al Frosinone che ha giocato senza alcun timore reverenziale.

Alla prossima

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