Ore 18, 31 minuti e 56 secondi parte il 92° campionato a girone unico. Purtroppo, qualche ora prima, ci lasciava una figura iconica del calcio de noiartri: Sor Carletto Mazzone. Ma vediamo cosa è successo in questa prima giornata di campionato.
Ore 18, 31 minuti e 56 secondi parte il 92° campionato a girone unico. Purtroppo, qualche ora prima, ci lasciava una figura iconica del calcio de noiartri: Sor Carletto Mazzone. Per chi, come me, ne ha vissuto l’eccezionale carriera fatta di record di cui ho recentemente parlato, come quello delle presenze, è una perdita che oltre a toccare il fattore umano, come del resto fa la morte in genere, sconfina in quello prettamente calcistico. Infatti, Mazzone può essere considerato, nell’immaginario collettivo, l’ultimo depositario del calcio romantico fatto di punizioni a foglia morta e dribbling ubriacanti, e non di costo della rosa e plusvalenza.
Ma vediamo cosa è successo in questa prima giornata di campionato. L’apertura spetta di diritto alla squadra campione, cioè il Napoli, che dopo dieci minuti iniziali da incubo andando sotto in quel di Frosinone, ribadiva la propria forza, nonché la ferma intenzione della riconferma, grazie e soprattutto a mister Osimhen, rincorso e ambito dagli sceicchi arabi, che ribalta il risultato grazie ad una splendida doppietta dopo il momentaneo pareggio di Politano.
Discorso diametralmente opposto per la damigella d’onore della scorsa stagione, la Lazio. In vantaggio sino a pochi minuti dal termine con il suo cannoniere Ciro Immobile, ha dilapidato tutto nel giro di due minuti, consegnando al Lecce la sua prima vittoria in assoluto alla prima giornata dopo 17 tentativi.
Grande prova di solidità e di sagacia tattica dell’Inter contro quel Monza che tanto la fece tribolare qualche mese addietro. Una rete per tempo del suo bomber e nuovo capitano Lautaro Martinez sono bastati a chiudere la partita, mettendosi così alle spalle i tradimenti del calcio mercato, e proprio a quest’ultimo dovrà attingere la squadra brianzola per poter ripetere l’exploit del recente torneo.
Grosse difficoltà anche per l’altra squadra capitolina, la Roma. Solo il risveglio da lungo letargo di gallo Belotti che, con la sua doppietta, ha fatto il pari con quella di Candreva (splendida la seconda rete). Alla squadra di Mourinho serve una bella regolata al motore. Per i campani della Salernitana primo punto conquistato in una prima di campionato di A.
Squillante il successo ad Udine della Juventus che, grazie ad un primo tempo da manuale, ha fatto fuori gli altri bianconeri friulani dell’Udinese. Meno convincente la ripresa, con la squadra di Allegri tornata a recitare il ruolo dismesso della parsimoniosa.
Ancora più eclatante la vittoria della Fiorentina in casa del neo promosso Genoa davanti ad un pubblico da sold out. La squadra di Italiano ha proseguito sulla falsariga del gioco spettacolo, ma riuscendo a concretizzare molto di più rispetto allo scorso anno.
E non poteva mancare alla saga dei successi esterni l’Atalanta, che riusciva a sbarazzarsi di un coriaceo Sassuolo nei minuti finali grazie a De Keteleare, apparso altra roba rispetto all’evanescente calciatore visto con la maglia del Milan. Un consiglio: seguite nella stagione Laurentié del Sassuolo.
Ancora un successo esterno e, questa volta, a beneficiarne sono stati gli scaligeri di Verona, capaci di espugnare con il minimo scarto il campo dell’Empoli grazie ad un predominio nel possesso e nelle occasioni e, principalmente, a Federico Bonazzoli.
Reti bianche nel primo incontro del lunedì tra Torino e Cagliari e crediamo che il risultato nella sua accezione negativa ha rispecchiato perfettamente ciò che si è visto in campo: poco o nulla.
Infine anche il Milan si iscrive all’albo delle grandi vincenti chiudendo la partita con il Bologna grazie a venti minuti iniziali fulminanti, culminati con le reti di Giroud e Pulisic, che permettevano ai rossoneri di vivere di rendita contro gli emiliani apparsi spesso arruffoni.
Alla prossima