…Milano Stadio Meazza ore 20,45 del 4 febbraio 2024, lāarbitro Maresca fischia lāinizio della partita principe del nostro campionato, Inter-Juventus, presentata giustamente alla vigilia come la partita della svolta per entrambe le squadre…..
Milano Stadio Meazza ore 20,45 del 4 febbraio 2024, lāarbitro Maresca fischia lāinizio della partita principe del nostro campionato, Inter-Juventus, presentata giustamente alla vigilia come la partita della svolta per entrambe le squadre.
Per gli uomini di Inzaghi poteva essere lāoccasione per rendere il suo vantaggio molto più sostanzioso e spegnere lāentusiasmo juventino alimentato dal momentaneo sorpasso di due settimane fa. Per la squadra di Allegri la possibilitĆ di tornare al comando, minando cosƬ le certezze nerazzurre. Insomma una partita che rischiava di intaccare le coronarie di decine di milioni di tifosi, anche quelli di squadre terze un poā come avviene tra le contrade del Palio di Siena. Volendo usare proprio la metafora del meraviglioso mondo del palio senese, diciamo che ai canapi si sono trovati lāAquila (Inter) e la Pantera (Juventus), ovvero le contrade nemiche per eccellenza, alla mossa valida lāAquila si portava al comando con sempre addosso la Pantera ma dando lāimpressione di poter controllare lāavversario, e cosƬ ĆØ stato fino alla fine, portando il ādrappelloneā del successo tra i suoi settantamila contradaioli (tifosi) impazziti di gioia. Lasciamo da parte la metafora e torniamo al campo di gioco. Successo meritato quello nerazzurro contro unāavversario coriaceo e combattivo, ma abbastanza remissivo in fase di finalizzazione. LāInter invece ha creato tanto e se non ĆØ riuscito a portare a casa un successo più pingue può additare come colpevoli il portiere avversario SzczÄsny, autore di almeno due miracolosi interventi, il monumentale centrale difensivo Bremer che ha salvato letteralmente su Thuram, il palo che ha fermato una conclusione di ĆalhanoÄlu e infine la scarsa precisione di altri protagonisti del suo schieramento. Dalla sua la Juventus ha avuto, sul punteggio ancora fermo sullo 0 a 0, una clamorosa occasione con il suo uomo di punta Dusan Vlahovic che, solo davanti a Sommer, ciccava lo stop finale mandando alle ortiche forse lāunica vera e propria occasione bianconera. Adesso dopo questo successo cosa cambia per il campionato delle due eterne rivali? Tutto e nulla. Tutto perchĆ© i nerazzurri acquisiscono la consapevolezza di una superioritĆ che si traduce sia in punti di vantaggio 4 (potenzialmente fino a 7) che in qualitĆ di gioco e di rosa. Nulla perchĆ© gli stessi nerazzurri furono capaci, due campionati or sono, di perdere uno scudetto giĆ vinto in favore degli altri nemici di sempre ovvero i cugini del Milan, per tornare alla metafora senese come lāIstrice e la Lupa, quando prima del derby avevano ben sette punti di vantaggio. Di questo doloroso antefatto, i nerazzurri devono farne tesoro, mentre i bianconeri non dovranno demordere fino alla fine, anche se il pericolo diĀ un rilassamento cāĆØ dopo questa cocente delusione, nella consapevolezza di essere un gradino, e forse più, al di sotto dei nerazzurri. Altra variabile che gioca a favore della Juve, lāassenza dalle coppe europee. Staremo a vedere.

Foto Fabio Lo Cascio e Giuliano Marchisciano One+Nine Images