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mercoledì, Luglio 30, 2025
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Sem Cumasch

Come non dare ragione al Presidente Mirwan Suwarso che da noi interpellato dopo un Milan-Como si lasciò sfuggire la frase (probabilmente anche voluta): “Noi non lasceremo andar via il nostro allenatore e ce lo terremo ben stretto”. Detto fatto, il Como 1907, neo promosso dopo aver raggiunto il decimo posto in Serie A, pensa in grande e grazie alla proprietà indonesiana fa mercato (più di 100 milioni finora spesi).

Sono dieci i volti nuovi o pseudo tali: Jesús Rodríguez (finora l’acquisto più caro con i suoi 23 milioni pagati al Betis), Kuhn (19 al Celtic), Baturina (18 alla Dinamo Zagreb), Addal (14 all’AZ), Perrone (13 al City), Alex Valle (6 al Barça), Van der Bermpt (5 al Salzburg), Jacobo Ramón (2,5 al Real Madrid), Felipe Jack (2 al Palmeiras) e Mazzitelli (2 al Frosinone).

Nico Paz, con la spada di Damocle della clausola che il Real Madrid avrebbe potuto esercitare, rimarrà sulle sponde del Lario anche per questa stagione mentre l’argentino Perrone è rimasto a titolo definitivo fino al 2029. Fábregas si troverà ancora una volta con molti volti nuovi e per un allenatore, anche a sua detta, non è sempre facile riprendere in mano la situazione ogni sei mesi, ma tant’è. Lui conterà sempre con il suo fido scudiero franco-portoghese Luis da Cunha, fresco di rinnovo, adottando il modulo 4-4-1-1 con là davanti Diao e Cutrone oltre al possibile arrivo di Morata, oggetto di un poco celato desiderio ma la cui incorporazione è ancora in alto mare. Il trequartista sarà Nico mentre la difesa viene rintuzzata dalla presenza di Jacobo Ramón, un ventenne di belle speranza merengues, arrivato da queste parti con una clausola simile a quella di Nico Paz.

Lariani che hanno fatto propria la prima edizione della Como Cup battendo in finale per 3-0 l’Ajax con l’allenatore catalano pronto a radunare i propri giocatori a fine partita ed impartire loro un accalorato sermoncino nella lingua di Shakespeare. Problema stadio da risolvere anche se lo spazio a disposizione del Sinigaglia si fa sempre più angusto e qualsiasi mini riforma si complica e non poco. La proprietà ha comunque le idee molto chiare, vuole far crescere non solo il club ma parallelamente anche la città ormai proiettata a livello internazionale. Cesc pare abbia trovato la propria dimensione ed un ecosistema fatto proprio su misura per lui. Bravi quelli che lo hanno scovato esaltandone le doti ed abbiano soprattutto creduto il lui.

Foto: Giuliano Marchisciano

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