Quando tutto sembrava avviato alla più logica delle conclusioni, ovvero Napoli campione d’Italia e Inter iper concentrata sulla finale Champions di giorno 31 contro il Paris, ecco arrivare l’imponderabile, una rimescolata di carte ad opera del mago Silvan. Il calendario dava pure una grossa mano ai partenopei che dovevano incontrare al Maradona un Genoa che nulla aveva da chiedere in più a questo torneo, mentre l’Inter doveva far visita al Torino, anch’esso privo di grossi stimoli ma affrontandolo con la squadra B, cioè con nove undicesimi nuovi rispetto al capolavoro Barcellona. Ma visto che il calcio è materia imperscrutabile, eccoti i risultati che rimettono lo scudetto in gioco. Attenzione, il pallino è ancora nelle mani del Napoli, sempre padrone del proprio destino grazie al punticino di vantaggio, ma gli stati d’animo dei collettivi adesso pendono dalla parte dei nerazzurri.
Ma veniamo alle partite del terzultimo turno di campionato.
Iniziava l’Inter che, come detto prima, faceva visita al Torino rivoluzionando la formazione riproponendo quella del turno precedente contro il Verona ma con la variante Zalewski schierato nell’inedito ruolo di mezzala. Vittoria cristallina con un perentorio 2 a 0 e diverse occasioni sprecate. Lo stesso Zalewski con un gran gol e Aslani su rigore (seconda rete consecutiva in campionato) regolavano i granata che, grazie a Milinkovic-Savic, riuscivano a contenere il passivo. D’altronde anche Martinez dall’altra parte si rendeva autore di un autentico miracolo.
Stimolato dal momentaneo aggancio nerazzurro, il Napoli iniziava a spron battuto e dopo un quarto d’ora era già in vantaggio sul Genoa grazie a Lukaku. La rete però addomesticava la squadra di Conte che cedeva l’iniziativa ai liguri che dopo un clamoroso palo riuscivano a pareggiare con Meret protagonista di un miracolo trasformatosi in beffa, miracolo con successiva involontaria deviazione in rete. Nella ripresa Napoli con la baionetta in canna alla ricerca del nuovo vantaggio che puntualmente arriva dopo una ventina di minuti grazie a Raspadori e al solito assist di McTominay. Però invece di cercare di chiudere la partita riecco la tattica conservativa che tradiva il popolo napoletano con la rete del pareggio genoano a soli cinque minuti dal termine. Un mezzo dramma ma come detto pallino ancora in mano ma adesso non si può più sbagliare.
La lotta per i posti Champions disponibili (due) si apriva venerdì dove il Bologna gettava via le sue ultime speranze perdendo 3 a 1 al Meazza contro quel Milan che sfiderà mercoledì nella finalissima di Coppa Italia e che varrà per entrambe anche come pass europeo anche se in Europa League. Nonostante il successo i rossoneri hanno poche speranze di aspirare al posto in continente se non proprio grazie alla coppa.
Il primo scontro diretto della giornata vedeva impegnate all’Olimpico Lazio e Juventus alla ricerca entrambe di quella vittoria che avrebbe permesso di guardare all’immediato futuro con estrema fiducia. Un attimo prima del fischio finale la Juventus sembrava proprio avercela fatta con una ripresa giocata in inferiorità numerica per una grossa ingenuità di Kalulu, ed invece la Lazio colpiva con Vecino al minuto 96 pareggiando così la rete di Kolo Muani. Un pari che potrebbe non servire in special modo per i romani con calendario molto più complesso.
In zona retrocessione fondamentale ritorno al successo dell’Empoli che riusciva ad avere ragione del Parma coinvolgendo nella lotta finale (prossimo turno contro il Napoli). Questa vittoria rimescola di parecchio le carte per la salvezza.
Altro scontro diretto Verona-Lecce, che nonostante il pareggio finale torna utile solo ai padroni di casa che fanno un passettino avanti anche se non decisivo. Per il Lecce invece sarebbe stata fondamentale la vittoria ed il fatto di essere andato in vantaggio per primo aumenta di tanto l’amarezza.
Il Cagliari invece andava a far visita allo scatenato Como che non ha avuto alcuna pietà degli isolani infliggendogli una sconfitta netta che certamente lascia il Cagliari ai confini della zona calda. Da notare che le due squadre potrebbero essere decisive nella lotta scudetto all’ultima giornata incontrando il Cagliari il Napoli fuori casa e il Como l’Inter in casa.
Sorprendente il successo (il terzo di tutto il campionato) del Monza in casa dell’Udinese. Da ammirare la professionalità dei giocatori brianzoli mentre meglio evitare giudizi sulla compagine friulana.
Assume un’importanza fondamentale la vittoria del Venezia sulla Fiorentina in quanto al momento renderebbe i lagunari salvi condannando Lecce ed Empoli. Successo ottenuto grazie a una partita dove gli uomini di Di Francesco hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo. Molto meno applicata è apparsa la Fiorentina ancora stordita dai supplementari di Conference che l’hanno esclusa dalla terza finale consecutiva.
Il turno si conclude con l’Atalanta che batte la Roma, che dopo diciotto giornate perde la sua imbattibilità, e ottiene così la certezza matematica della qualificazione alla Champions e allo stesso tempo mette a serio rischio quella dei giallorossi. La partita intensa per tutti i novanta minuti è stata decisa dal subentrato Sulemana. Molte polemiche finali per un rigore concesso dall’arbitro e poi annullato per l’intervento del Var. Juventus e Lazio ringraziano.
Alla prossima