Roma Bologna, una partita verità soprattutto per i capitolini.
Traballa forte la panchina di Ivan Juric che ha anche rifiutato le interviste pre match. Gli ultimi risultati in campionato con tre sconfitte nelle ultime quattro partite ed in Europa con l’andamenton non certo esaltante hanno deluso fortemente tutto l’ambiente. Tifosi e proprietà attendono con ansia gli sviluppi futuri. Anche le scelte del tecnico croato testimoniano la volontà di puntare su forze nuove con Dybala out che, sebbene acciaccato, avrebbe voluto almeno la panchina.
Sponda Bologna le cose non vanno certo meglio. Anche Italiano non gode di grande credito nell’ambiente felsineo. Poche soddisfazioni in Italia ed in Champions, ed una rosa che sembra insufficiente. Con Dallinga che sinora sembra un flop.
La partita inizia con la Roma in attacco e con Pisilli in grande evidenza, ma è poi il Bologna che si fa vedere, prima con una percussione di Orsolini che sfiora la rete con Ndoye che si infortuna nel tentativo di segnare, e poi con Castro che segna sfruttando una mischia in area giallorossa. La reazione della Roma si infrange sulla traversa presa da Soulè. Poi nulla più. Bordate di fischi chiudono la prima frazione.
Nel secondo tempo la Roma trova il pareggio con El Shaarawy che di testa insacca. Ma il Bologna in rapida successione prima con Orsolini imbeccato da Castro e poi con Karlsson si riporta avanti. L ‘orgoglio giallorosso si fa vedere ed ancora El Shaarawy accorcia le distanze lasciando aperte le speranze romaniste con un recupero di 6 minuti. Tutto inutile. La squadra esce dallo stadio tra bordate di fischi. L’Olimpico è una bolgia.
Per la Roma è buio pesto. La curva in segno di protesta già a metà del secondo tempo si era svuotata. Probabilmente in serata ci saranno decisioni societarie circa il futuro di Juric. La voce insistente porta a Roberto Mancini.
Foto Giuliano Marchisciano
