Un Barcellona intrattabile sbanca il Bernabéu calando un poker ed infliggendo una sonora lezione agli uomini di Ancelotti.
La sfida delle sfide che da queste parti si chiama El Clásico vede le due squadre regine di Spagna ad affrontarsi questa sera in una partita che si preannuncia equilibrata. Blancos e Blaugrana reduci da sonanti vittorie in Champions contro le due tedesche, ma ambedue alle prese con importanti defezioni nelle proprie rose. Al Real Madrid mancheranno oltre ad Alaba e Carvajal gli ultimi infortunati Courtois e Rodrygo. Barça con le assenze di Ter Stegen, Bernal, Christensen, Araújo e Ferran Torres. Tre punti dividono le due in classifica che a questo punto della stagione sono tutto e non sono niente. Troppo presto per emettere giudizi nè tantomeno per definitive sentenze.
Promettente inizio di partita soprattutto da parte dei padroni di casa che gettano al vento molte occasioni a tu per tu con Iñaki Peña. In rapida sequenza Bellingham (clamorosa la sua), Mbappé, Vinicius e Camavinga. Il Barça con la difesa molto avanzata costringe il Real Madrid a cadere varie volte in fuorigioco e soprattutto Mbappé non riesce a trovare lo spunto vincente. Suo il gol annullato dal VAR, ma che arbitro e guardalinee avevano convalidato. Due occasioni per i blaugrana con Pedri e Lamine Yamal. Lewandowski ben controllato da Rüdiger abbastanza in ombra.
La seconda parte inizia bene per il Barça che trafigge con un uno-due letale una difesa blanca sorpresa più del dovuto. Lewandowski l’autore della doppietta prima di destro e poi di testa che riscatta la sua opaca prestazione del primo tempo. Il polacco coglie poi il palo sbagliando un gol a porta vuota, ripetendosi due minuti dopo scagliando il pallone alto. La difesa del Madrid dimostra tutti i propri limiti mentre l’attacco di opportunità ne spreca fin troppe. Arriva comunque il terzo gol di destro (!!) di Lamine Yamal sfruttando le solite praterie lasciate da una difesa Spaghetti Western. Le pallottole non sono finite e Raphinha nella sua colt ne ha in serbo una e con un pallonetto supera Lunin. La partita finisce qui e meno male che anche il pianista ha pensato bene di ritirarsi vista l’aria che tirava.
Foto Carlo Bianchi