Davvero difficile spiegare questa sconfitta del Toro contro il modestissimo Parma di questa sera.
E se il Parma è modestissimo e porta a casa tre punti d’oro, cosa dovremmo dire di questo Toro?
Baroni cambia ancora rispetto alla partita con l’Atalanta e si rivede Casadei in mezzo al campo: modulo confermato, 3-4-2-1, più spregiudicato del solito, almeno nelle intenzioni, con un Toro che fa la partita.
Il Toro fa la partita e meriterebbe il vantaggio, non tanto per la pericolosità, ma per il piglio di chi pianta le tende nella metà campo avversaria, mantiene il pallino del gioco e non rischia nulla in fase difensiva. Certo, di occasioni se ne vedono poche, ma almeno il Toro c’è e non demerita.
Ma quando le cose sembrano prendere una piega positiva, ecco che l’ineffabile Collu, richiamato al Var, decreta un rigore: si può anche dire che in questa epoca, un rigore così sia assegnabile…ma allora perché a Pisa, in Pisa-Fiorentina, un fallo di mano ben più macroscopico di questo, non è stato punito?
Il Toro si è disunito, ha sbandato ma ha saputo riprendersi, trovando, ad inizio ripresa, un grande gol con Ngonge. Il belga è stato il migliore dei granata: imprendibile in fascia, devastante nell’uno-contro-uno, abile nel legare il gioco quando entrava verso il centro del campo: un rebus per i gialloblù che hanno davvero faticato per contenerne le scorribande.
In tutto questo, uno dei (tanti) problemi di questa squadra è sicuramente la fase offensiva: il Toro stasera ha macinato gioco ma ha raccolto un solo gol, il secondo del suo campionato. Due in 5 partite, una media bassa per una squadra che può vantare interpreti di discreto livello.
Baroni continua a dare l’impressione di andare a tentoni: moduli cambiati in serie, interpreti ad un tratto dimenticati (ma siamo sicuri che Ilkhan in mezzo al campo farebbe peggio dell’impalpabile Asllani? E perché non provare il doppio-play?), calciatori sotto tono (Casadei) e fuori ruolo (Vlasic).
Grossi equivoci tattici e scarsi risultati, insomma, l’orizzonte non è dei più sereni.
A questo punto, la palla è nuovamente nel campo del presidente Cairo. Contestato, vituperato, accerchiato da una tifoseria che non lo vuole più e che non crede minimamente alle sue parole: il suo toro (volutamente in minuscolo) è semplicemente un disastro.
Non sono certo un amante dei cambi di allenatore (l’esatto contrario di Cairo, la storia lo dice) ma a questo punto, la partita di Roma contro la Lazio (sabato prossimo) potrebbe essere uno dei primi crocevia della stagione.
Baroni torna sul luogo del delitto, nell’Olimpico biancoceleste, in una annata da allenatore laziale, da 27 vittorie su 52 partite disputate nella stagione scorsa.
Baroni deve fare punti ad ogni costo e un eventuale passo falso potrebbe costare caro a lui e al Toro.
Cairo riuscirà ancora una volta a scaricare le colpe sull’allenatore di turno?
Intanto, mentre il Toro sprofonda in classifica e la Primavera delude (cambiando l’allenatore), da un giorno all’altro si attendono notizie sulla questione stadio.
La notizia della valutazione arriverà a breve e si aprirà un nuovo capitolo dell’annoso problema Olimpico Grande Torino.
L’ultimo giro di mazzo, i rilanci e poi si scopriranno le carte: l’editore alessandrino blufferà come negli ultimi vent’anni del suo operato?
Il Comune riuscirà a convincere Cairo a comperare l’impianto che un tempo ospitava il TORO?
5,5
Mezzo voto in meno per il colpo di testa di Pellegrino che, seppur ravvicinato, gli passa sotto le gambe
6,5
puntuale nelle chiusure, gioca spesso di anticipo. L’assist per Ngonge. In crescita.
5,5
Sportellate con Pellegrino, sotto tono rispetto all’anno scorso.
5,5
Ingenuo sul rigore (comunque dubbio). Spazza via lo spazzabile. Un nuovo infortunio all’orizzonte? (Adams sv: Venti minuti scarsi senza incidere.)
5
È il peggiore del Toro. Nullo in copertura, pasticcione in avanti. Prova a mettere qualche cross: tutti sballati.
5,5
Buono il primo tempo, cala nel secondo. Perde un pallone sanguinoso che poteva costare caro e si fa ammonire per proteste (Biraghi 5: Pronti, via e Britschgi gli scappa. Prova qualche cross ma non è proprio serata)
5,5
In mezzo al centrocampo di questa sera, con avversari così, deve fare la differenza. Si vede poco.
5,5
Regista vecchio stampo di un cinema calcistico molto lento e compassato. Serve più rapidità e non solo di piede, ma anche di pensiero. (Tameze 6: La regia è compassata. Ci mette vigore.)
7,5
Il migliore in assoluto per il Toro. Il gol e una serie di slalom, dribbling e giocate di grande livello.
5
Si accende a corrente alternata. Il modulo non lo aiuta. Impalpabile.
In marcatura sui piazzati su Pellegrino.
Un suicidio (Nije sv: Un giallo esagerato. Prova a sgommare senza riuscirci.)
5,5
Gioca palloni e fa salire la squadra ma non riesce mai a battere a rete.
Quando ci riesce con una sforbiciata spettacolare, centra Casadei. (Aboukhlal sv: Meno di 10 minuti per combinare poco e niente)
8
Doppietta l’anno scorso al Toro.
Doppietta quest’anno.
Partita generosa. Rimedia un giallo per una gomitata a Coco.
5,5
Fumoso. Sostituito al 58′. Un’ora scarsa di confusione.
5
Un rigore molto dubbio assegnato al Parma dopo revisione VAR. Cartellini gialli in serie, spesso molto severi.
Qualche sciocchezza qua e là (una rimessa invertita che poteva costare cara al Toro) e un generale senso di insicurezza.