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martedì, Aprile 29, 2025
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Napoli “o paese do sole”

Nell’aria si sentiva l’attesa di qualcosa di importante, come di un fulmine in procinto di esplodere in tuono, e in soli sette giorni, segnati dal dolore per la scomparsa di Papa Francesco, la percezione si è trasformata in certezza: il Napoli ha riconquistato il primo posto che aveva detenuto qualche mese fa, superando l’Inter. A sole quattro giornate dalla fine, si riprende il ruolo di favorito per cucirsi al petto il suo quarto scudetto. L’Inter si è arresa, con l’unica parentesi di forza, forse più di volontà che di fisico, nelle due partite contro il Bayern. Prima la sconfitta con il Bologna e poi quella interna con la Roma, due delle squadre più in forma del campionato, intervallate dall’ennesima batosta nel derby di Coppa Italia, hanno messo al tappeto la squadra di Simone Inzaghi. Le cause sono molte, tra cui infortuni in sequenza e una rosa inadeguata a un ciclo di oltre cinquanta partite, lasciando la squadra molto provata. Del triplete, sbandierato da chi voleva destabilizzare l’ambiente con troppe responsabilità, rimane solo la flebile speranza di eliminare prima il Barcellona, fresco vincitore della Coppa del Re spagnola e probabile campione della Liga, e eventualmente poi Paris o Arsenal. Missione quasi impossibile.

Il Napoli, invece, diventa padrone del proprio destino, con tre punti di vantaggio e un calendario favorevole, dovrebbe potersi cucire sulle maglie il suo quarto pezzo di tricolore. Conte grida al miracolo, ma De Laurentis, a parte la questione Kvara, non ha certo lesinato spese per riportare in alto la sua squadra dopo il fallimentare campionato scorso. Se poi consideriamo l’esplosione di un giocatore di livello mondiale come McTominay, i conti tornano, e non ultimo il fatto di aver giocato sedici partite in meno degli interisti. Per la cronaca, ieri vittoria per 2 a 0 grazie alla doppietta di McTominay contro un Torino volenteroso ma poco concreto.

Veniamo ai giustizieri che hanno affossato le speranze dell’Inter.

Prima di tutto la Roma, che con Ranieri alla guida viaggia a media scudetto, passando in classifica dalla zona rossa della retrocessione a quella verde del sogno europeo. Nonostante un evidente fallo di rigore su Dumfries nei minuti finali, i giallorossi hanno portato a casa una vittoria più che meritata e ora tallonano Juventus e Bologna ad un tiro di schioppo e agganciano la Lazio. Pressing alto e asfissiante, e quando l’Inter riusciva a premere, ripartenze letali non finalizzate per eccessiva foga.

L’altra squadra che ha spezzato le reni del popolo nerazzurro è il Bologna, che non è riuscito a replicare la vittoria sull’Inter pareggiando sul campo dell’Udinese. Una partita senza grandi emozioni, tutte riassunte in due traverse, una per parte. Il Bologna viene scavalcato dalla Juventus per l’ultimo posto Champions disponibile e domenica ci sarà uno scontro diretto al Dall’Ara.

La Juventus ha battuto il Monza, a proposito manca un punto alla sua matematica retrocessione, con due lampi nel primo tempo offuscati dalla follia di Yildiz che si è fatto espellere per fallo di reazione in tempo di recupero. Nella ripresa i bianconeri hanno subito una pressione asfissiante dei brianzoli, ma senza mai rischiare più di tanto. Ora li attende una doppia trasferta contro Bologna e Lazio, dove si giocheranno tutte le loro carte per la conquista della zona Champions, senza la quale il suo processo di rinnovamento potrebbe subire conseguenze indesiderate.

Fanno parte del gruppo dei papabili europei anche la Fiorentina, che con fatica ha sconfitto l’Empoli, sempre più invischiato nella lotta per non retrocedere. Non sarà facile la conquista dell’Europa che conta, ma la Viola ha anche la chance Conference, che in caso di vittoria finale la porterebbe dritta in Europa League.

Chi, pur vincendo, sembra comunque fuori dai giochi continentali è il Milan, al quale però resta la chance Coppa Italia come veicolo per raggiungere il continente. I rossoneri hanno colto la loro vittoria per 2 a 0 sul campo del Venezia, che ha tentato di tutto per raggiungere il pareggio, ma senza successo. Adesso ai rossoneri potrebbe riuscire il sogno di poter contrapporre all’illusorio triplete dell’altra sponda del Naviglio un vero double, seppur di più basso lignaggio.

L’Atalanta, impegnata a difendere la sua terza posizione, ha dovuto fare i conti con la disperazione del Lecce, in piena lotta per non retrocedere. Ne è venuto fuori un pareggio che certamente fa più morale ai salentini, visto anche l’andamento della partita quasi sempre nelle mani dei nerazzurri, anche se il Lecce ha avuto le sue chance. Il risultato è maturato grazie a due rigori apparsi abbastanza netti.

Fuori dall’ansia del risultato a tutti i costi, la partita tra Como e Genoa, come da pronostico, ha premiato l’intraprendenza lariana, che fa un deciso passo avanti verso la conquista dell’ultimo posto disponibile nella parte sinistra della classifica, candidandosi così a mina vagante per il prossimo torneo.

La Lazio riusciva, grazie a un Pedro superlativo autore di una doppietta, a recuperare un pareggio nei confronti di un Parma per ottanta minuti padrone della gara e che a qualche secondo dal fischio finale falliva con Man l’occasione per riportarla sul binario del successo. Delusione per entrambe, la Lazio fallisce l’aggancio al quarto posto ed il Parma poteva chiudere qua il discorso salvezza.

Proprio di salvezza si parlava al Bentegodi tra Verona e Cagliari e dopo ben cinquantatré anni i sardi riuscivano ad espugnare Verona compiendo un passo forse decisivo verso la zona franca.

Alla prossima

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