È iniziato il mese di maggio, un mese nel quale molte cose avranno il loro compimento. La Chiesa avrà il suo nuovo Pastore, Russia e Ucraina potrebbero firmare per la pace, cosa più complessa in Palestina, mentre nel microcosmo del calcio il Napoli agogna il suo quarto scudetto, l’Inter la sua settima finale di Champions, così come la Fiorentina la sua terza di Conference. Bologna e Milan si giocheranno la Coppa Italia, mentre un drappello di cinque squadre formato da Atalanta, Roma, Juventus, Lazio e Bologna si contende gli ultimi due posti per la Champions futura. Infine, la lotta per non retrocedere ha già emesso un suo primo verdetto, ovvero la retrocessione matematica del Monza, con Lecce, Venezia ed Empoli a giocarsi l’unico spiraglio di luce disponibile.
Dopo questo bel cappello introduttivo, eccoci ad analizzare la giornata partita per partita.
Diritto di prelazione per la capolista Napoli che affrontava la non semplice trasferta di Lecce. Vittoria di misura, 1-0, ma di fondamentale importanza che dovrebbe aver portato le sue percentuali di vittoria finale oltre l’ottanta per cento. Non è stata una vittoria semplice, non tanto per la pericolosità dei salentini che forse a ragione reclamavano un calcio di rigore, ma per la sofferenza dimostrata nel reggere tutti i novanta minuti. L’eroe di turno è stato Raspadori che nelle fasi iniziali metteva a segno la rete vincente. Adesso bisognerà affrontare con il massimo impegno Genoa e Cagliari in casa, intervallate dalla trasferta di Parma. Il Lecce dal canto suo non può permettersi ulteriori passi falsi se vuole mantenere la categoria.
Con il pensiero al ritorno di semifinale Champions di martedì, l’Inter mandava in campo ad affrontare il Verona letteralmente la squadra B, formata dalle sue 11 riserve, fatto che crediamo non sia mai successo se non proprio all’Inter nel campionato 1960-61 quando mandò a giocare per protesta la squadra primavera contro la Juventus, subendo la sconfitta più clamorosa della sua storia: 1-9. La partita non ha detto nulla se non la rete di Asllani su rigore che permetteva all’Inter di mantenere una flebile speranza di harakiri napoletano, di conquistare la matematica certezza del posto Champions futuro e di risparmiare l’intero undici titolare per il Barcellona.
Passiamo alla bellissima lotta per quel quarto posto che garantirebbe l’ingresso alla prossima massima manifestazione europea e di incassare così tanti milioni. Crediamo di poter escludere dalla lotta l’Atalanta perché troppo avanti e la Fiorentina perché troppo indietro. Per la cronaca, degli orobici segnaliamo il rotondo 4-0 sul campo del retrocesso Monza con doppietta di De Ketelaere e le straordinarie parate di Carnesecchi.
La Lazio riusciva a portare a casa il successo sul campo di un disperato Empoli vincendo con il punteggio minimo ma sufficiente per agganciare il quarto posto, ma in una vera e propria assemblea condominiale. Adesso il calendario le mette davanti lo scontro diretto con la Juve in casa e la trasferta a Milano contro l’Inter. Situazione difficile per l’Empoli anche se il cammino sembra più abbordabile di quello di Lecce e Venezia.
Ed eccoci ai due scontri diretti per la zona Champions, ovvero Roma-Fiorentina e Bologna-Juventus. Apriva la Roma che, grazie a una rete nel tempo di recupero della prima parte di Dovbyk, ma soprattutto alle strepitose parate di Svilar, raggiungeva il suo diciottesimo risultato utile consecutivo. E con l’abbrivio del consecutivo diciamo pure che questa è la sesta vittoria per corto muso, e precisamente 1-0, sulle ultime sei conquistate. Alla Fiorentina e al suo condottiero Kean l’onore delle armi ed un in bocca al lupo per la Conference.
Bologna e Juventus davano vita a un incontro tiratissimo e dagli elevati toni agonistici. Il risultato di parità crediamo sia equo anche se un pizzico di rammarico in più può averlo la Juventus per una rete annullata per fuorigioco millimetrico e per un’occasione incredibile fallita da Alberto Costa. Il Bologna invece ha avuto il pallino del gioco dimostrando di poter facilmente arrivare ai limiti dell’area bianconera per poi perdersi nella fase conclusiva. Comunque, alla fine tutto rimandato alle prossime puntate.
Il Como, battendo il Parma per 1-0, peraltro in una partita molto bella con continui capovolgimenti di fronte, arrivava all’ambito quanto momentaneo traguardo del decimo posto. Per il Parma una sconfitta che lo pone in una posizione di guardia, ma la prestazione fa ben sperare.
Anche il Cagliari non raggiunge l’obiettivo anticipato della salvezza perdendo in casa contro l’Udinese. Un passo falso che non dovrebbe comunque avere conseguenze visti i sette punti di vantaggio sulla danger zone. I friulani tornano al successo dopo 7 partite, minacciando il Como per l’ultimo posto di parte sinistra della classifica.
Divisione della posta tra Torino e Venezia che non agevola nessuna delle due squadre. I granata non riescono a tenere la decima posizione, scavalcati da Como e Udinese, mentre per il Venezia l’unico risultato utile era quella vittoria che stava maturando dopo il primo tempo.
Sono bastati appena due minuti e grazie ad una autorete e mezzo al Milan per ribaltare il risultato che lo vedeva soccombere e con merito in casa del Genoa. Risultato che non muta nulla in classifica ma che può essere un buon viatico per la prossima finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna unica via rimasta ai rossoneri per entrare in Europa.
Alla prossima