Ci sono date che non si ricordano solo per un gol, una vittoria, una sconfitta. Era il 9 giugno 2005. Il giorno successivo, sul Corriere dello Sport Franco Esposito scrisse: “La notte della nostalgia. Un tuffo carpiato nel tempo. Una goduria per gli occhi e per l’anima, pensando pensando alle gioie che hanno dato questi giocatori del Ciuccio a Napoli. E molto hanno vinto, illuminati dalla grandezza di Maradona“.
Partiamo dalla fine, quando negli spogliatoi del San Paolo un addetto affermò: “E’ stato Ciro che ha riportato qui Diego“.
E’ vero, ‘The King’ (come scrisse la curva B) gli rubò la scena. Ma Ferrara lo sapeva, consapevole anche del bene che l’altro gli ha voluto. <<Lui è napoletano e merita più di tutti questo successo>>, aveva detto il Pibe la sera di Stoccarda. Sono passati vent’anni da quella sera. Due eventi in uno. Il ritorno nel capoluogo campano dopo oltre un decennio dell’argentino e la gara dell’addio al calcio giocato del ragazzo di Posillipo. Colui che divenne il capitano del Napoli dopo Maradona