Questa giornata di ripresa, dopo la sosta per gli impegni nazionali, resterà nella storia per essere quella ad aver stabilito il record negativo di reti complessive in una singola giornata in un torneo a 20 squadre: 11 segnature. Il primato negativo precedente apparteneva, con 13 gol totali, a quattro campionati degli anni duemila: 04-05, 10-11, 17-18 e 22-23. Resta invece imbattuto il record dei pareggi a reti inviolate in una singola giornata, che è di 5.Passiamo ora alle conseguenze dei risultati, invero alquanto clamorosi.
Capitolo primo: la disfatta partenopea
La sconfitta del Napoli in casa del Torino granata. Cominciamo con il dire che il risultato, 1 a 0, rappresenta lo specchio fedele di quanto si è visto in campo. Un Napoli poco incisivo e per nulla reattivo che ha pagato a caro prezzo le assenze di elementi importanti quali Lobotka e McTominay a centrocampo, oltre a Hojlund e al lungo degente Lukaku in avanti. La punizione per questa condotta scialba e senz’anima gliel’ha inflitta, per ironia della sorte, l’ex Simeone, quasi imbarazzato ma al contempo felice nel mettere al tappeto i suoi ex compagni. Nel Torino tutti bene, con una menzione d’onore particolare, oltre a Simeone, per Vlasic e Casadei.
Il Milan conquista la vetta solitaria
Se Napoli piange, non ride di certo l’altra capolista, la Roma, che deve cedere i tre punti in casa all’Inter, la quale, oltre alla vittoria, si prende pure – ma solo per ventisette ore – il comando della classifica in coabitazione con la stessa Roma e il Napoli. La vittoria nerazzurra è figlia di un’eccellente lettura tattica della partita, con la grande capacità di aver saputo interpretare perfettamente i tempi del match, colpendo in modo chirurgico con il sempre più sorprendente Bonny, controllando senza affanno alcuno il primo tempo e sapendo soffrire nella ripresa, quando i giallorossi tentavano di raddrizzare l’incontro. La Roma ha perso con l’onore delle armi, dimostrando una capacità di reazione che l’ha portata vicina al pareggio almeno in tre circostanze.
Dicevamo della temporaneità del comando della classifica parlando di Inter, Napoli e Roma, ed ecco infatti sopraggiungere il Milan che, grazie a una vittoria sofferta oltre misura e che certamente getta qualche ombra sulle modalità con cui è stata ottenuta (rigore decisivo assai dubbio), conquista il comando della classifica in solitudine. Protagonista assoluto il figliol prodigo Leão, che ritrova per ben due volte la gioia della rete al Meazza in una prestazione da incorniciare. La partita, soporifera oltre misura, prendeva vita dopo la rete viola di Gosens, per la verità piuttosto casuale. Da qui emergeva l’orgoglio rossonero che, prima con un tiro dalla distanza e poi grazie a un rigore contestatissimo, metteva al tappeto la Viola, sempre più inguaiata e ultima in classifica.
Il tracollo bianconero sulle rive lariane
Un altro psicodramma viveva la Juventus che, su quel ramo del lago di Como, collezionava una figuraccia, perdendo non solo la partita ma anche la fiducia di molti suoi tifosi, i quali ora chiedono la testa del duo Tudor-Comolli. Poco o nulla da salvare in casa bianconera, mentre dall’altra parte Nico Paz continua a incantare con le sue giocate magiche – ma ormai questa non è più notizia.
Gli altri verdetti della giornata
L’Atalanta le ha tentate tutte per espugnare l’Olimpico, ma la Lazio si è difesa in modo ordinato e senza mai farsi prendere dal panico. Se a questo aggiungiamo un Provedel in giornata di assoluta grazia, crediamo sia superfluo spingersi oltre nel commento.
Cristallino, senza alcuna possibilità di smentita, il successo del Bologna in quel di Cagliari. Classico risultato di 2 a 0 con una rete per tempo (Holm e Orsolini) e dominio anche nel computo delle azioni pericolose. Abbastanza remissivo, quasi rassegnato, il Cagliari.
Chi invece non è riuscito a insaccare la sfera nonostante le innumerevoli occasioni create è stato il Genoa contro un Parma che ha giocato in inferiorità numerica per oltre un tempo. Ciliegina sulla torta: il calcio di rigore fallito da Cornet proprio all’ultimo secondo disponibile. Per la precisione, il rigore è stato parato da Suzuki, protagonista assoluto dell’incontro.
Lo 0 a 0 con cui si è concluso Pisa-Verona rappresenta il sigillo che certificava la paura di perdere, forse più marcata nei padroni di casa che negli scaligeri.
Anche Lecce-Sassuolo, terminato anch’esso sullo 0 a 0, è stato caratterizzato dal timore di subire reti, ma certamente la partita è apparsa un po’ più vivace di quella dell’Arena Garibaldi.
Chiudiamo con Cremonese-Udinese che con il suo 1 a 1 finale mette il sigillo al record negativo di numero di reti ampiamente argomentato ad inizio articolo. Molto rammarico in casa grigiorossa per una vittoria sfuggita di un non nulla con due clamorose occasioni avute da Vardy nel finale fallite per soli millimetri. A segno nell’Udinese Zaniolo.
Alla prossima.




