L’alternarsi spasmodico delle attuali quattro regine del campionato, Milan, Napoli, Inter e Roma, con il Bologna e il Como appena una spanna dietro e, se vogliamo, anche la Juve, in testa alla classifica, sta entusiasmando il mondo del calcio italiano tra addetti ai lavori e tifoserie.
Questa settimana è toccato al Milan e al Napoli riprendersi la vetta, riuscendo a portare a casa l’intera posta in due delicatissimi incontri. I rossoneri, facendo fuori con il solito cortissimo muso allegriano, una combattiva Lazio. A chiudere i conti ci ha pensato Leao, che oramai veste i panni di centroboa con grande disinvoltura ed anche ottima concretezza. A dire il vero, l’altro protagonista, come nel derby, è stato Maignan, che ha sfoderato un paio di miracoli risolutori. Sembrava tutto già scritto quando, all’ultimo secondo, con la Lazio tutta avanti, ecco accadere il fattaccio. Potenziale rigore per la Lazio per fallo di mano di Pavlovic non fischiato dall’arbitro Collu, che però viene richiamato al VAR, ma qui, dopo sceneggiate di ogni genere colmate con la cacciata di Allegri, l’arbitro confermava la sua decisione evidenziando una trattenuta precedente al fallo di mano. Dopo gara tumultuosa con la Lazio, in silenzio stampa.
Chi ha invece trascorso una serata un po’ più tranquilla è stato il Napoli, che nello scontro diretto a Roma contro l’ex capolista è riuscito a capitalizzare un contropiede di Neres, costruendo su di esso una vittoria di importanza fondamentale. Deludente la prova dei padroni di casa, che soltanto una volta hanno minacciato molto seriamente la porta di Milinkovic-Savic, strepitoso nell’occasione avuta da Baldanzi con una girata di destro indirizzata verso la porta. Per gli uomini di Antonio Conte, ecco servito il bis dopo il successo contro l’Atalanta e le acque tumultuose durante la sosta sembrano assolutamente un ricordo.
Chi invece ha dovuto sudarsela la vittoria per circa un tempo e mezzo è stata l’Inter sul campo di un sorprendente Pisa che sembra avere il fuoco nelle vene ogni volta che incontra una grande. C’è voluto il risveglio di Lautaro goleador per portar via da sotto la Torre questi importantissimi tre punti dopo la doppia sconfitta tra derby e Champions che aveva messo in dubbio le certezze di prima. Luci e ombre in casa Inter con piacevoli sorprese (Diouf), confortanti conferme (Esposito e Bisseck) ma anche cocenti delusioni (Bastoni e Luis Henrique).
Dicevamo del Como che sta avvicinandosi alla zona coppe anche se oramai non sorprende più nessuno. Non è stata però ordinaria amministrazione far fuori un buon Sassuolo e proprio per questo la vittoria con il classico punteggio di 2 a 0 assume un’importanza fondamentale. Il vero banco di prova per i lariani sarà sabato alle 18,00 andando a fare visita a quella che doveva essere la squadra di Fabregas, cioè l’Inter.
C’è voluta non poca fatica per la Juventus ribaltare l’iniziale vantaggio del Cagliari ma alla fine tre punti in cascina, pagati a caro prezzo con l’infortunio di Dusan Vlahovic che dovrà star fuori per almeno tre mesi. La partita ha detto che al momento il totem bianconero si chiama Kenan Yildiz e non solo per la doppietta servita a stendere gli isolani, ma per aver dimostrato di essere un giocatore di livello ampiamente superiore.
Si è ripresa anche in campionato l’Atalanta, reduce dal bel successo di Champions a Francoforte. Abbastanza netta la vittoria su una Fiorentina sempre più nei guai e ai quali non è servita la leggera supremazia nel possesso palla. Per gli orobici il poter contare su un Lookman a pieno servizio sembra essere la reale panacea. Forte è invece la preoccupazione sulle sponde dell’Arno.
Vittoria fondamentale del Genoa capace di rimontare l’iniziale vantaggio del Verona. Partita di grande equilibrio rotta solo dal colpo di Thorsby, che completava la rimonta e che il Verona, squadra che non merita l’ultimo posto in classifica, non riusciva più a riprendere.
Il Torino esce con le ossa rotte da via del Mare sia per la sconfitta con il Lecce ma soprattutto per come questa è maturata e con l’aggravante d’aver fallito il rigore del possibile pareggio in pieno recupero con Asllani. Per i salentini una boccata d’ossigeno che gli permette di allontanarsi un po’ dalle sabbie mobili del fondo classifica.
Chiudiamo con il pronto riscatto dell’Udinese che si è subito ripresa dopo le ultime due sconfitte consecutive. La vittoria alla fine è ampiamente meritata con l’unica aggravante per il Parma l’aver giocato in inferiorità numerica per oltre mezz’ora.
Grande default interno del Bologna (il primo) che perde non solo la partita con la Cremonese, ma principalmente la possibilità di agganciare l’inter e la Roma al secondo posto in classifica. L’impresa la compiono i grigiorossi e non è la prima volta 3 a 1 con doppio di Vardy e tutti a casa. Per il Bologna la magra soddisfazione di vedere Orsolini autore del rigore, agganciare Lautaro in testa alla classifica marcatori
Alla prossima




