Si è soliti dire che il confine tra meriti di chi vince e demeriti di chi perde è molto sottile. Fatto sta che il gioco della Fiorentina (oggi guidata da Citterio, che sostituisce Palladino, squalificato), sta lievitando partita dopo partita; purtuttavia, il Lecce si è letteralmente dissolto. E dire che l’inizio non è stato dei più promettenti, perché dopo soli sei minuti si infortuna Gudmundsson (probabile stiramento, sostituito da Beltran) poco dopo Colpani si prende un’ammonizione (per un intervento scriteriato su Dorgu). Invece, in poco più di dieci minuti i viola (in maglia bianca) chiudono la pratica con due goal di pregevole fattura realizzati rispettivamente da Cataldi e Colpani (al suo primo centro stagionale). Il Lecce è tramortito e prima dell’intervallo subisce una doppia mazzata: espulsione di Gallo per fallo da ultimo uomo su Dodò e pennellata su punizione di Cataldi (doppietta) che fissa il punteggio sul 3-0.
Alla ripresa delle ostilità i gigliati si ripresentano in campo con Kouamé al posto di Kean (dolorante alla caviglia), ma la musica non cambia e dopo un quarto d’ora il risultato è fissato sullo 0-5 (ancora Colpani, con un sinistro al volo di pregevolissima fattura e Beltran). Dagli spalti dello Stadio Via del Mare piovono fischi, ma non è ancora finita, perché c’è gloria anche per Parisi (il cui tiro è deviato da Guilbert).
Finisce con un risultato tennistico, la situazione del Lecce (alla terza sconfitta consecutiva) è preoccupante, soprattutto alla luce delle ultime prestazioni, decisamente sconcertanti.
Segnali, invece, decisamente positivi per Palladino, anche se saranno da valutare le condizioni di Gudmundsson e Kean che, come detto, sono usciti anzitempo.
Partita sostanzialmente corretta, ben diretta da Fourneau.
Palladino sorride dalla tribuna – Foto Giuliano Marchisciano
