Lazio-Milan 2-2
Un Milan bifronte, buono nel primo tempo ed impalpabile nel secondo, continua ad esprimere una assoluta incertezza di gioco ed una confusione tattica latente, che lo svilisce, col misero bottino di due punti, nelle più basse retrovie di classifica. A distanza già notevole dalle prime della classe dopo sole tre giornate.
Ma, aldilà delle deficitarie ragioni di classifica, quello che più preoccupa sono due aspetti che sono emersi, l’uno sul campo e l’altro nel ventre dello stadio olimpico. Rispettivamente, l’aggravamento del deficit in fase di non possesso e difensivo specialmente, con 2 gol incassati in ognuna delle tre già di campionato giocate e con le fibrillazioni continue che attanagliano la squadra quando subisce una ripartenza avversaria; il comportamento di Theo e Leao che, messi inizialmente in panchina evidentemente perché non in forma, una volta entrati, si macchiano di un atteggiamento irresponsabile ed irriguarduoso nei confronti dell’allenatore e dei compagni. Tutto questo pesa non poco e fa propendere per la considerazione di uno spogliatoio diviso.
Quanto alla partita, inizialmente buona per il Milan passato subito in vantaggio con un ottimo Pavlovic, diviene complicata dopo l’1-2 dei laziali per poi diventare un brodino dopo il pareggio del subentrato Leao. Forse sarebbe meglio un centrocampo a 3 in un 433 più salutare. Capito Fonseca?
Foto Giuliano Marchisciano