Hanno scritto Italo Cucci, Salvatore Giglio e Nicola Calzaretta nel libro ‘Boniperti’: «L’estate del 1975 è quella di Marco Tardelli, quasi 21 anni, esploso a Como in B. E’ un polivalente, tutto nervi e scatti, lo chiameranno ben presto ‘Schizzo’. Sta per prenderlo l’Inter, ma la Juve ha soldi freschi e pronti. E il blitz riesce».
Giocherà anche nella Beneamata, ma sul finire della carriera. E proprio ai nerazzurri, a Torino, realizzò il primo gol in Serie A e con la maglia della Vecchia Signora, il 14 dicembre 1975. Tra i pali del Biscione c’era Ivano Bordon, il quale lavorarà sulla sponda bianconera del Po come preparatore dei portieri. Da giocatore indossò entrambe le maglie -pure- Gipo Viani.
In Juventus-Inter del 23 novembre 1980, in una domenica tristissima per la storia italiana, Liam Brady metteva a segno la prima rete nel campionato italiano: vestirà anche la casacca del Biscione. Il 1° maggio 1983, giorno del’Derby d’Italia disputato a Torino, Carlo Nesti introdusse il servizio della Domenica Sportiva con le seguenti parole: «Prima della partita, a pochi metri dall’ingresso nell’antistadio, i vetri del pullman dell’Inter vengono infranti da due mattoni scagliati da teppisti. Marini, contuso al capo, viene ricoverato per accertamenti in ospedale e giudicato indisponibile su consiglio medico ufficializzato da un certificato consegnato all’arbitro».
Il Giudice Sportivo assegnerà la vittoria a tavolino alla Beneamata. Sul campo era finita 3-3, con Lele Oriali e Roberto Bettega per l’ultima volta in gol con ‘quelle amate’ casacche. E Gian Piero Marini tre anni più tardi disputerà l’ultima partita in Serie A proprio nel Comunale bianconero, il 23 marzo 1986.
