Secondo appuntamento per i nerazzurri in questa tourneé americana (ad un Mondiale ci si prepara in ben altro modo) e seconda delusione pur avendo raggiunto la vittoria sul filo di lana. Inter scarica mentalmente, con un gioco triste e prevedibile e con una difesa che si fa sempre infilare alla prima occasione. Se tiri in porta per la prima volta al 78′ (la traversa di Lautaro di testa non conta) cosa puoi pretendere? Giapponesi con quasi ottomila tifosi al seguito e vincitori di ben tre Champions d’Asia (solo l’Al-Hilal del nuovo mister Inzaghi ha fatto meglio con quattro) che hanno fatto il loro. Qui bisogna correre ai ripari, mettere mano e non cullarsi sul fatto di essere stati sempre competitivi nella stagione che sta per concludersi, ahimé mestamente. Fatelo capire ai tifosi …
Un cambio tattico e di mentalità deve essere fatto. Perché non passare ad una difesa a quattro, un centrocampo a tre per poi schierare finalmente tre attaccanti di valore. Si parla di Bonny dal Parma, per stessa ammissione di Marotta Presidente, ma siamo curiosi di vedere quali dei tre ragazzini, i due fratelli Esposito nonchè Valentin Carboni, rimarranno nella rosa del prossimo anno. Se Chala vuole esordire nel campionato turco, lasciamolo pure andare, Mikhi ormai bollito si limiti a far da chioccia per un altr’anno così pure Darmian ed Acerbi. A Barella e Dimarco un bel mese in montagna a riossigenarsi, come si faceva una volta, non verrebbe male. Il Grand Hotel di San Pellegrino è disponibile.
Spazio ai giovani dando un’aria fresca in tutti i reparti e soprattutto una rinnovata voglia di emergere, aspetto che questa squadra da l’impressione di non voler più coltivare. Si è arrivati non solo alla frutta ma all’amaro, continuando così mancherebbe solo il ruttino.
Foto: Giuliano Marchisciano
