Succede di tutto al Meazza, più partite nella stessa. Tanti errori ma anche molti miracoll si sono succeduti in rapida sequenza anche se nessuna delle due supera l’altra. Otto gol con sei marcatori diversi.
Finalmente arriva il Derby d’Italia per due formazioni che giungono a questo impegno dopo due prestazioni non certo al top in Europa. Sconfitta casalinga per la Juve e vittoria sofferta per l’Inter in terra elvetica. Padroni di casa con la formazione tipo lasciando il turn-over per tempi migliori, Zielinski mezzala davanti alla difesa al posto di Calhanoglu. Ospiti con un Vlahovic supportato sulle ali da Weah e Conceicao. Fagioli e Locatelli a centrocampo.
Dopo i primi quindici minuti di studio si scatena la bagarre che porta in 25 minuti ai cinque gol che hanno caratterizzato il primo tempo. Due rigori per i nerazzurri trasformati magistralmente da Zielinski. Juve che non sta a guardare e che recupera lo svantaggio iniziale passando addirittura in vantaggio con due gol in pochi minuti. Vlahovic e Weah i marcatori. L’Inter non ci sta e reagisce, Mkhitaryan dapprima pareggia e poi il 3-2 lo mette a segno Zielinski nel suo secondo rigore, Di Gregorio sfiora ma invano. Difesa dell’Inter versione Bonomelli, per fortuna o sfortuna (dipende dalla parte in cui la si vede) Danilo e Kalulu ci pensano loro a mettere le cose a posto con due improvvidi interventi dapprima su Thuram e poi su Dumfries. Un Conceicao che Bastoni fatica a controllare ed il solito McKennie spina nel fianco delle difese avversarie. Dall’altra parte Thuram sopra tutti e Lautaro in ombra. Secondo tempo che continuando così si preannuncia avvincente.
Infatti i presupposti ci sono tutti, l’Inter segna il quarto con Dumfries ma una Juve mai doma e grazie al talentino Yildiz con una doppietta raggiunge i nerazzurri che mancano due occasioni per il 5-2 con Dimarco e Barella. Di Gregorio in questi casi si supera. Nerazzurri che dimostrano di avere una difesa imbarazzante probabilmente senza la giusta protezione a centrocampo. Mai entrati in partita Lautaro e Bastoni, il subentrato Frattesi non incide. Sulla sponda bianconera si attendono attente riflessioni anche se la prestazione di Conceicao, McKennie ed Yildiz fa ben sperare. La partita più bella dell’anno? La Beneamata ed i suoi tifosi non la pensano così.
Foto Giuliano Marchisciano