E’ proprio così e se fosse ancora con noi il grande Sergio Tofano avrebbe certamente ideato ed in tutta fretta un’accattivante copertina. Avrebbe fatto vibrare il suo spirito critico oltre che la sua penna magica per dare all’esperienza interista le sembianze del fumetto da lui creato più di cent’anni fa.
Il Signor Bonaventura appunto che nonostante tutti i guai e le disgrazie che gli potevano capitare alla fine riusciva sempre a salvarsi esibendo l’assegno da un milione, che è poi il solo risultato economico che la Beneamata è riuscita ad ottenere da questa partecipazione ad un Mondiale mal digerito. Nessuno ha mai creduto fino in fondo a questa competizione e neppure alla qualificazione agli ottavi a tal punto che non ci si era neppure premuniti di omaggiare l’avversario con il classico gagliardetto commemorativo lasciando esterefatto Thiago Silva durante la sua consegna. Un’Inter che ha fatto non uno ma dieci passi indietro rispetto alla prestazione contro gli argentini del River.
Nerazzurri svuotati nell’anima e nello spirito, senza motivazioni apparenti se non quella di iniziare quanto prima le meritate ferie (!!??) per rituffarsi nella prossima stagione visto che questa è meglio dimenticarla. E non si pensi alla sfortuna dei due legni colpiti oppure al campo secco ed ai limiti della praticabilità.
Non ci sono scuse se fra gli undici titolari ci si trova con un Thuram irriconoscibile, un Asllani ritornato ai fasti di un tempo, un Dumfries ancora scioccato dalla rincorsa di Acuña per non parlare di un Mkhitaryan in debito d’ossigeno ed un Barella la cui volontà ormai non basta più. Su Dimarco il commento si fa complesso, o gli si trova un’altra collocazione tattica magari là davanti sulla sinistra oppure se ne valuti la cessione mettendo a bilancio una bella plusvalenza (con piena soddisfazione di quelli della quercia). Per non parlare della difesa imbambolata in più di un’occasione con i due centrali da sostituire urgentemente, un Darmian che arranca per non parlare di un Sommer disastroso.
Insomma un panorama non certo confortante con il duo Ausilio-Baccin che dovranno fare salti mortali per mettere in piedi una formazione competitiva convincendo anche l’allenatore che il cambio di modulo sarà cosa buona e giusta, oltre che fonte di salvezza. A questo punto tutti a casa ed il bassotto del Signor Bonaventura che farà di tutto per candidarsi come portafortuna per la prossima stagione. Dimenticavamo: ai quarti lo scontro sarebbe stato con l’Al-Hilal del reprobo Inzaghi, meglio cosi.