preload_idd
0%
lunedì, Dicembre 8, 2025
- Sponsor -sponsor
HomePRIMO PIANOCalcio ItaliaIl triangolo non l'avevo considerato

Il triangolo non l’avevo considerato

08/12/2025
Il triangolo non l’avevo considerato
Una delle più famose canzoni di Renato Zero recitava “Il triangolo no… non l’avevo considerato”. Questa è la riflessione ricorrente tra i sostenitori della Juve che avevano già provato questa cocente umiliazione ai tempi di Mister Sarri.
Ovviamente i vertici del triangolo sono la Juventus, il Napoli e Spalletti.
Il dubbio che sovviene è che il Mister di Certaldo sia stato molto più impegnato a fare il “piacione” con la sua ex tifoseria, piuttosto che preparare i suoi uomini a giocare una partita con gli occhi della tigre.
Invece abbiamo visto i gattini annaffiati di una vecchia canzone di Amedeo Minghi e Mietta.
Delle scelte discutibili abbiamo già detto nel precedente articolo e non vale la pena di tornarci, per non essere ripetitivi, ma sono le dichiarazioni del post partita di Spalletti a rendere se possibile ancor più amara la sconfitta di ieri sera.
Parlare dei cori del Maradona, dello spettacolo inimitabile è il classico atteggiamento dell’esaminato che, a fronte di domande precise del suo esaminatore cerca di svicolare: e, in questo, Luciano Spalletti è un vero maestro, un’anguilla con un talento veramente eccezionale.
Invece di arrabbiarsi, di fare il mea culpa, di ammettere gli errori nello schieramento iniziale e nei cambi surreali, parla dei cori dei suoi ex tifosi, dei canti e in ciò ricorda molto Mister Sarri che, dopo una sconfitta a Napoli disse che, se proprio avesse dovuto scegliere quale partita perdere, avrebbe optato per la sfida contro la sua ex squadra.
Come pensa che dichiarazioni del genere possano essere accolti, non dico dalla tifoseria attuale (della quale poco gli interessa), ma dai giocatori? Lo spogliatoio penserà di avere a che fare con un uomo pieno di ego e vanità, che, prima di pensare al collettivo, ha a cuore la sua visibilità, la sua immagine.
No, caro Spalletti, così non va: sei un professionista e tu devi pensare solo ed esclusivamente al bene della tua squadra. I sostenitori bianconeri non possono quindi, nell’impossibilità di auspicare un confronto “alla pari” tra la stampa e Spalletti, non possono che affidarsi allo sfogo di Ezio Greggio, che almeno ha una qualche risonanza, vista la notorietà del personaggio.
Il problema è che al giorno d’oggi nessuno può dire quello che pensa in conferenza stampa, perché se lo fai, non vieni ammesso a quelle successive, e, come si dice in Toscana, “non si campa d’aria”.
Tudor, con tutti i limiti del tecnico croato, ha sempre messo davanti l’amore per il suo club, il suo senso di appartenenza. Purtroppo, per Spalletti le priorità sono altre.
E allora, tornando alla canzone di Renato Zero, la domanda da porre a Spalletti è la seguente: “Il tuo ruolo, mi spieghi, qual è”?
07/12/2025
Juve, stagione compromessa
La Juve esce definitivamente dalle zone alte della classifica, ma soprattutto con il morale a pezzi dopo la disfatta del Maradona. Non inganni il punteggio: il Napoli ha dominato in lungo e in largo e ha avuto il demerito di chiudere con un solo goal di vantaggio il primo tempo. La cosa che più sconcerta di questa “Armata Brancaleone” è che, come facilmente pronosticabile, ha perso la partita prima di entrare in campo.
Una squadra smarrita, timorosa, in totale balia dei suoi avversari, spinti da un pubblico caldissimo e vogliosi di stare in vetta. Spalletti ha sbagliato completamente formazione, dapprima rinunciando ad una punta che potesse far alzare la sua squadra. Il Napoli ha beneficiato di quella scelta scellerata, riequilibrando lo svantaggio a centrocampo.
Ma nella ripresa, il “Mago” di Certaldo ha estratto il coniglio dal cilindro: dopo aver fortunosamente riequilibrato la partita, ha tentato in tutti i modi di perderla, togliendo contemporaneamente Yildiz e Conceicao ad un quarto d’ora dalla fine ed inserendo Openda (sì, avete capito bene) e Miretti.
Queste due mosse illuminanti hanno dato morale ai padroni di casa, che hanno legittimato il successo con la seconda rete e poi con una condotta di gara impeccabile fino al 90°. La Juve non sa reagire, non ha carattere e appare soffrire sempre contro avversarie più quotate, benché incerottate.
Se vogliamo, l’aspetto più sconfortante è che anche dopo aver immeritatamente conseguito il pareggio, non ha saputo minimamente sfruttare il momentaneo disorientamento del Napoli si è vista raggiungere dopo un dominio assoluto.
Spalletti dovrà lavorare prima su se stesso e poi sulla squadra, se vuole pensare di arrivare almeno quarto. In caso contrario, le prossime sfide con Bologna (in trasferta) e Roma (in casa) si trasformeranno in altrettante sicure sconfitte.
07/12/2025
Napoli-Juve: quali assenze peseranno di più?
Napoli e Juventus arrivano ad una sfida, già decisiva per i bianconeri (in caso di sconfitta, le prospettive sono veramente pessime), a ranghi decisamente incompleti.
Fare un pronostico in merito a quali assenze peseranno di più è veramente complicato: da un lato, le assenze di Bremer e Gatti rendono la difesa della Juve decisamente perforabile, dall’altro quelle di Lobotka, De Bruyne, Gilmour e Anguissa rischiano di creare uno squilibrio a centrocampo per i partenopei, soprattutto in termini di qualità.
Meno peseranno le assenze di Lukaku e Vlahovic (almeno nella singola partita), perché entrambe le compagini hanno le risorse per andare a segno.
Da un lato, Neres (in forma smagliante e davvero imprendibile), Hojlund, Politano, per non parlare degli inserimenti dell’inarrestabile McTominay danno sufficienti garanzie di pericolosità al Napoli; dall’altro Yildiz (se in serata), Conceicao e Cambiaso possono creare grattacapi ai Campioni d’Italia.
Dal momento che siamo certi che Conte avrà saputo sicuramente caricare la sua squadra, la vera variabile, l’incognita di questa partita è rappresentata dallo spirito, dall’atteggiamento degli uomini di Spalletti.
Da molti, troppi anni, la Juve parte sconfitta al San Paolo (o al Maradona) ancor prima che l’arbitro abbia fischiato il calcio d’inizio: partite in fotocopia che hanno mostrato una squadra sbiadita, impaurita, preoccupata soltanto di contenere lo strapotere avversario.
Il pronostico non può che pendere dalla parte degli azzurri; sta quindi a Mister Spalletti convincere ai suoi uomini che con il coraggio, con la faccia tosta l’impresa è possibile. Sul piano del ritmo sono favoriti i padroni di casa, più abituati a correre per 90 minuti.
Una soluzione potrebbe essere quella di partire con Zhegrova e inserire Conceicao nella ripresa, a supporto di Yildiz e di David (che, al momento, è parso “meno peggio” dell’impalpabile Openda.
L’auspicio è quello di una gara corretta e soprattutto ben diretta dall’arbitro designato, La Penna: di tutto abbiamo bisogno, meno che di polemiche arbitrali.
02/12/2025
Gatti neri: la Juve vince, ma perde per infortunio il suo difensore
La Juve supera agevolmente l’Udinese con un goal per tempo e accede meritatamente ai quarti di finale di Coppa Italia.
I friulani non entrano mai in partita, abulici, inconsistenti, mai capace di impensierire i padroni di casa, che si fanno apprezzare, per una volta, per la pulizia di palleggio.
Non si può dire che il ritmo della gara sia forsennato, ma l’impressione è fin dai primi minuti che gli uomini di Spalletti siano in grado di gestire la gara a proprio piacimento.
Serata da dimenticare per Palma, protagonista in negativo: prima il difensore di Runjaić infila il proprio portiere, poi provoca il rigore (step on foot su Cabal), trasformato con freddezza da Locatelli.
Buona prova per David, che si mette a servizio della squadra con sponde interessanti e un bellissimo goal tolto dal VAR per un fuorigioco millimetrico.
Funambolica la presenza di Zhegrova negli ultimi dieci minuti: davvero ubriacanti le iniziative del nazionale del Kosovo, che hanno suscitato l’ammirazione del pubblico dell’Allianz.
Tutto bene, dunque? Neanche per sogno. Anche in una giornata tranquilla c’è da segnalare l’infortunio di Gatti: il difensore si blocca inspiegabilmente senza alcun contatto ed esce dolorante, toccandosi il ginocchio (possibile distorsione, da valutare l’entità).
La preoccupazione nell’ambiente bianconero è palpabile: il campionato si fa incandescente e le tre prossime trasferte (Napoli e Bologna in trasferta e Roma in casa), hanno un notevole quoziente di difficoltà e le assenze del difensore, oltre a quella di Vlahovic rischiano di vanificare i pallidi progressi di quest’ultimo periodo.

POPOLARI

ARTICOLI CORRELATI