E se invece di affidarsi alle “strabilianti” idee di Comolli si facesse ricorso all’intelligenza artificiale? La proprietà risparmierebbe un sacco di soldi, da reinvestire acquistando il piano più costoso di ChatGPT (versione pro da € 229 al mese).
La domanda può suonare provocatoria, ma forse affidarsi all’A.I. garantirebbe una stabilità maggiore, vista la frequenza con cui Comolli è solito cambiare idea (in un’epoca dominata dalle “giravolte” di Trump, ormai l’estemporaneità non è più considerata un disvalore).
Del resto, il neodirigente era stato presentato come il mago dell’algoritmo e dell’intelligenza artificiale (cui aveva fatto abbondantemente ricorso durante la sua esperienza a Tolosa), il cui utilizzo sarebbe servito per limitare gli infortuni.
Scherzi a parte, a neanche un mese dall’inizio del campionato siamo alle solite: l’allenatore non ha la più pallida idea di quale rosa avrà a disposizione per l’esordio casalingo con il Parma.
In estrema sintesi, ecco le perle più eclatanti:
1) per quanto riguarda il reparto difensivo, c’è da segnalare lo scambio pressoché alla pari con il Porto tra Joao Mario (in entrata) e Alberto Costa (in uscita), nei confronti del quale Tudor, proprio pochi giorni fa, aveva tributato stima e fiducia. Guarda caso il Porto ha fissato subito una clausola rescissoria di 65 milioni di euro; sempre in difesa la Juve cerca Molina dall’Atletico Madrid
2) la vicenda di Douglas Luiz, scaricato senza appello dopo qualche scampolo di partita, molti infortuni e un rendimento al di sotto delle aspettative. Il brasiliano avrebbe dovuto garantire assist e goal, forse avrebbe meritato una prova d’appello;
3) le esternazioni del procuratore di Weah, che ha accusato Comolli di “vendetta”: un vecchio adagio andreottiano recitava che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, ma anche l’atteggiamento apertamente anti-trumpiano di Timothy potrebbe aver giocato un ruolo non insignificante;
4) la cessione di Mbangula al Werder Brema e l’incertezza sulle sorti di Miretti e Nicolussi-Caviglia: anche in questo caso giovani interessanti vengono pressoché svenduti, ma evidentemente non si è imparato nulla dalla vicenda Hujisen;
5) il reparto dell’attacco è tutto da costruire: acquisito David dal Lille, c’è in ballo la questione Vlahovic, il cui contratto scadrà a giugno 2026 (ed il rischio di perderlo a parametro zero è concreto) e la ricerca di un’intesa sulla formula (prestito con diritto o obbligo di riscatto) per il ritorno a Torino di Kolo Muani, con i francesi che spingono per un’onerosissima cessione a titolo definitivo.
In sostanza: alla Continassa regnano caos e improvvisazione e la stagione che sta per iniziare si preannuncia fallimentare.
Foto Giuliano Marchisciano