Cronaca di una vittoria annunciata. La Fiorentina si presenta davanti al proprio pubblico, reduce dalle squillanti vittorie ottenute a Lecce e a San Gallo in Conference, con il ruolo di netta favorita (nonostante le pesanti assenze di Gudmundsson e Mandragora), al cospetto di una Roma che non ha ancora assorbito il cambio in panchina. La realtà, tuttavia, va oltre alle previsioni della vigilia: l’avvio dei padroni di casa è bruciante e dopo appena un quarto d’ora si trovano in vantaggio di due reti (Kean, al culmine di una spettacolare azione di contropiede e Beltran, che trasforma con freddezza un calcio di rigore accordato dall’arbitro Sozza per un chiaro fallo di Celik su Bove). E non finisce qui perché, poco dopo Cataldi sfiora il tris, ben servito dal rigenerato Colpani.
Juric cerca di sferzare i suoi e alla mezz’ora opera due cambi: fuori Angelinho e Cristante, dentro Zalewski e Manu Koné. La mossa sembra dare i propri frutti perché è proprio quest’ultimo ad accorciare le distanze con un bel destro scoccato dal limite dell’area, sul quale il pur bravo De Gea non può davvero intervenire. Tutto riaperto? Ma neanche per sogno. Kean (doppietta) ristabilisce subito dopo le distanze, ben servito da un’azione di Bove. Il giovane ex romanisti si mette in proprio ad inizio ripresa, siglando il 4-1, dopo uno slalom in area. Per i capitolini è notte fonda, perché Hermoso (doppio giallo) si fa espellere. Juric corre ai ripari, facendo entrare Hummels (al posto di un Dybala volenteroso, ma mai realmente incisivo), il quale, con una sfortunata deviazione su colpo di testa di Kouamé, mette fuori causa il proprio estremo difensore Svilar per il 5-1 finale.
Gli uomini di Palladino raggiungono al quarto posto l’Atalanta e la Lazio, confermando i notevoli progressi in termini di gioco e risultati; i giallorossi sono undicesimi con appena 10 punti. La panchina di Juric è a forte rischio.
Foto Giuliano Marchisciano