La Fiorentina dispone a suo piacimento di una Juventus inguardabile, una squadra senz’anima, ma soprattutto senza logica. Da una parte un tiki-taka snervante, inutile e che non produce neanche un tiro in porta. De Gea può quindi godersi lo spettacolo dei suoi compagni di squadra, fatto di gioco in verticale e ripartenze veloci, che mettono in imbarazzo avversari ormai con la testa negli spogliatoi.
A dire il vero, il risultato va anche troppo stretto agli uomini di Palladino, galvanizzati dalla bella qualificazione ottenuta in Conference League e autori di una prova comunque eccellente (a prescindere dallo scarso valore degli avversari).
Dopo 20 minuti la gara ha già un padrone, visto l’uno-due da ko inflitto da Gosens e Mandragora (splendido il sinistro all’angolino, sul quale l’incolpevole Di Gregorio non può arrivare).
Nella ripresa la musica non cambia, i bianconeri provano una timida reazione, ma ben presto arriva la rete del 3-0 di Gudmundsson, che manda il pubblico (che vede il ritorno nostalgico di Batistuta a Firenze) in visibilio. La girandola delle sostituzioni non incide su una partita ormai segnata e senza storia.
Senza sbavature la direzione di Fabbri.
Una considerazione a margine: dopo la batosta casalinga con l’Atalanta, la Dirigenza della Juventus non ha assunto alcun tipo di decisione; l’inerzia sta distruggendo l’immagine di una Società che fu gloriosa, ma che oggi non è degna di portare quel nome.
Foto: Giuliano Marchisciano