La Fiorentina si ripresenta davanti al pubblico amico dopo la confortante, seppur sofferta, vittoria dell’Olimpico contro la Lazio per ritrovare la continuità che aveva contraddistinto la prima fase della stagione. In panchina il vice Citterio, vista l’espulsione rimediata da Palladino nel convulso finale della precedente gara.
L’inizio è dei più promettenti, perché già dopo mezz’ora i viola si trovano avanti di due reti. Dapprima segna Kean, con una bella girata su assist su calcio piazzato di Mandragora, poi l’ex genoano Gudmundsson (che non esulta), il cui tiro, leggermente deviato, mette fuori causa Leali. Il Genoa prova a reagire e Cornet si divora un goal che avrebbe potuto immediatamente riaprire la partita.
Nella ripresa (iniziata con circa un quarto d’ora di ritardo per l’infortunio di uno degli assistenti, sostituito dal quarto ufficiale di campo) il Genoa si ripresenta con Vitinha al posto di Cornet, ma soprattutto con spirito battagliero, tanto che riesce subito a ridurre le distanze con un imperioso stacco di testa di De Winter su azione d’angolo che, dopo poco si ripete, ma in questo caso De Gea prodigiosamente sventa il pericolo. La partita termina 2-1 per i padroni di casa, che ritrovano la vittoria anche davanti al pubblico amico, ma le note positive terminano qui, perché i gigliati, come in occasione della gara dell’Olimpico, giocano solo un tempo e sistematicamente nella ripresa si rintanano nella propria metà campo, incapaci di ripartire.
Ora sotto con l’Inter: le due squadre si ritroveranno ben due volte nell’arco di quattro giorni, giovedì al “Franchi” per il recupero della partita sospesa per il malore occorso a Bove, e lunedì 10 febbraio a San Siro. Ma è chiaro che per avere una minima chance con i nerazzurri la Fiorentina non potrà permettersi di regalare un tempo intero alla blasonata e fortissima avversaria, lanciata nella rincorsa alla capolista Napoli.
Buono l’arbitraggio di Collu
Foto Giuliano Marchisciano
