La Fiorentina centra la terza semifinale consecutiva in Conference League, ma ancora una volta gli uomini di Palladino denunciano preoccupanti cali di tensione che rischiano di compromettere la qualificazione.
Per fortuna gli avversari si sono dimostrati ben poca cosa e, dopo il goal del definitivo pareggio di Kean (2-2), giunto a metà del secondo tempo, non riescono più ad impensierire significativamente De Gea, nonostante i restanti trenta minuti di partita (compresi i sei minuti di recupero concessi dall’arbitro).
Palladino, che probabilmente avvertiva sinistri presagi, ha schierato praticamente la formazione migliore (a parte gli infortunati e lo squalificato Dodò), ed ha avuto ragione.
A dire il vero, la partenza dei gigliati era stata positiva, tanto è vero che, dopo due occasioni sprecate, Mandragora, ben imbeccato da Pongracic, ha infilato di destro Ricardo Silva.
La partita sembrava ben incanalata, anche perché la formazione slovena sembrava incapace di pungere.
Al rientro dagli spogliatoi la Fiorentina accusava un quarto d’ora di black-out, che consentiva agli uomini di Riera di portarsi in vantaggio e pareggiare i conti.
Ci pensava Kean, ancora servito dall’irresistibile Pongracic a riportare i propri compagni in parità.
Nel finale i padroni di casa si sono visti annullare giustamente due reti segnate in fuorigioco.
Al fischio finale di Joao Pinheiro sugli spalti (semivuoti) del Franchi si tira un sospiro di sollievo, ma per eliminare il Betis ed approdare in finale servirà una Fiorentina ben diversa, perché la concentrazione dovrà essere massima per tutti i 180 minuti della doppia sfida.
Foto Giuliano Marchisciano
