Di primo acchito l’accostamento tra il mercato della Juve e i gruppi musicali dei Righeira e dei Genesis sembra completamente fuori luogo, eppure il nesso c’è e lo sveleremo nel finale.
Comolli continua a muoversi, almeno stando ai fatti, senza una logica, ogni giorno esce un nome nuovo e non si riesce davvero a comprendere la funzionalità dei nomi che circolano alla tipologia di gioco che vorrà impostare Tudor.
Ceduti Douglas Luiz e Savona al Nottingham l’ineffabile DG ondeggia tra Guido Rodriguez, Saelemaekers, Zhegrova e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare del rebus dell’attacco, perché è difficilissimo piazzare Vlahovic, eppure si pensa ancora a Kolo Muani (valutato 60 milioni).
In più, c’è il tira e molla con l’Atletico, che non ne vuol sapere di mettere sul piatto trenta milioni per l’acquisizione del cartellino di Nico Gonzalez.
Alla fine i due “ribelli” resteranno a Torino non si sa bene con quali prospettive e ruoli
In sostanza in questa totale “land of confusion” (ecco spiegato il riferimento ai Genesis) all’interno della quale si muove Comolli, la Juventus dovrà svenarsi per comprare, ma sarà costretta a svendere per liberarsi di ingaggi onerosi… Si attendono ulteriori aumenti di capitale…
E intanto… per citare “I Righeira” l’estate sta finendo (e il mercato se ne va): le premesse per la nuova stagione, visto anche l’esito dei sorteggi di Montecarlo, non sembrano essere molto confortanti, anche perché non si potrà sempre fare affidamento sull’estro di Yildiz.
Il rischio di ripetere lo “zero tituli” del 2025 è concreto; starà a Tudor tirare fuori il coniglio dal cilindro.
Foto Giuliano Marchisciano