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Commento 37^ giornata Serie A 2022/2023

Ricordo negli anni novanta una trasmissione in RAI che si chiamava “Ultimo Minuto” e che raccontava di storie spesso drammatiche risolte proprio all’ultimo minuto. E proprio in questo penultimo turno del campionato 2022-23 ecco andare in scena il remake del programma di Maurizio Mannoni su molti campi bollenti.


Ricordo negli anni novanta una trasmissione in RAI che si chiamava “Ultimo Minuto” e che raccontava di storie spesso drammatiche risolte proprio all’ultimo minuto. E proprio in questo penultimo turno del campionato 2022-23 ecco andare in scena il remake del programma di Maurizio Mannoni su molti campi bollenti.


Cominciamo a dare sostanza alla premessa con l’antipasto servitoci da Salernitana-Udinese, con i campani che subito sotto di due reti, riuscivano a rimontare portandosi sul 2-2 grazie ad un secondo tempo scoppiettante. E proprio all’ultimo minuto, precisamente al 96′, facevano loro l’intera posta grazie alla rete di Troost-Ekong. Per i campani un finale di campionato in crescendo simile a quello dello scorso anno, friulani invece molto deludenti, dopo un inizio di torneo che prometteva ben altro.

Sampdoria-Sassuolo, gara che nulla aveva da dire se non l’ultimo dignitoso saluto alla categoria della Doria. Così è stato sia per i genovesi, che forse stanno per trovare un po’ di pace societaria, ed anche per il suo calciatore simbolo Fabio Quagliarella che ha salutato commosso il suo pubblico.

Restando in terra di Liguria, totale debacle messa in atto dallo Spezia, che si è consegnato inerme nelle mani del nemico, che per l’occasione vestiva la maglia granata del Torino. Il risultato finale di 0-4 non lascia spazio neppure a qualche polemica arbitrale per un rigore prima concesso e poi annullato, così come per una rete viziata da una irregolarità. Adesso gli spezzini si giocheranno tutto all’Olimpico di Roma contro i giallorossi di Mourinho sperando di ottenere almeno identico risultato del Verona che invece scenderà in campo al Meazza con un Milan che ha già conquistato il suo unico obiettivo, la qualificazione champions. L’identico risultato porterebbe allo spareggio salvezza che manca dal campionato 2004-05 con Parma-Bologna.

Visto che abbiamo anticipato l’argomento salvezza parliamo di Verona-Empoli, partita incastonata nell’orario del pranzo domenicale. Di certo chi non avrà avuto una buona digestione di tale pasto sono stati i tifosi veronesi che proprio all’ultimo minuto, anche qui il 96′, hanno visto sfuggire una vittoria che sarebbe stata forse decisiva nella lotta per non retrocedere. L’Empoli ha fatto in pieno il suo dovere, senza mai tirare i remi in barca, nonostante la sua situazione di classifica non richiedesse sforzi oltre il lecito.

L’altra partita che vedeva in campo una squadra in lotta per non retrocedere era Monza-Lecce, e qui possiamo dire che la messa in scena del thriller in stile Hitchcock è stata perfetta. Dopo 85 minuti soporiferi, con le due squadre coscienti che lo zero a zero poteva essere risultato utile ad entrambi, ecco arrivare dal nulla un calcio di rigore per i brianzoli. Sul dischetto si portava Gytkjaer che non tirava poi malissimo ma Falcone, l’estremo difensore salentino, faceva un vero miracolo parando il calcio di rigore. Sembrava tutto finito ma ecco il colpo di scena addirittura al 99′ quando un fallo di mano in area monzese generava la massima punizione per il Lecce e questa volta Colombo, brianzolo di nascita, non falliva, regalando ai suoi, con la vittoria, la matematica certezza della salvezza.

E visto che parliamo di matematica introduciamo il discorso sulle due milanesi che dopo le scaramucce di coppa, raggiungevano entrambe l’obiettivo, appunto matematico, della qualificazione alla champions del prossimo anno.

L’Inter con una partenza incredibile metteva a segno dal 1′ al 3′ minuto una doppietta contro una frastornata Atalanta; statisticamente l’ultima volta che una squadra segnasse due reti nei primi tre minuti risale al 24 dicembre del 1949 in un Roma-Bari 6-0. Alla fine i nerazzurri di Milano chiudevano l’incontro sul 3 a 2 andando di filato in champions, considerando che ancora si devono giocare la finale di quest’anno. Per l’Atalanta comunque il posto in Europa League è assicurato. Nota a margine l’eventualità non remota che Gasperini lasci la guida della squadra dopo ben sette campionati.

Il Milan invece faceva suo il big match della giornata andando a vincere sul campo della Juventus una partita tra le più brutte della grande storia di questo scontro tra titani. Possiamo dire che i rossoneri hanno meritato la vittoria grazie allo splendido colpo di testa di Giraud e poi difendendosi senza grossi affanni. Certo alla fine è parso come sparare sulla croce rossa viste le attuali condizioni dei bianconeri di Torino. Poco o nulla è stato il pericolo portato verso la porta di Maignan se non un quasi gol di Danilo salvato sulla linea, involontariamente, da Kalulu quasi all’ultimo minuto. Adesso in casa bianconera dovrà partire una profonda opera di ricostruzione che potrebbe essere lunga e dolorosa per i suoi tifosi abituati a ben altro. Per il Milan missione compiuta e perché non strizzare l’occhio al primato cittadino in classifica nei confronti dell’Inter?

Per il resto nei minuti finali sono arrivate le vittorie di Fiorentina sulla Roma per 2-1 e della Lazio sulla Cremonese per 3-2. Soffermandoci sulle romane per gli uomini di Mourinho il vero obiettivo era quello della finale di Europa League contro il Siviglia, che con una vittoria la porterebbe dritta in champions, e anche la Fiorentina avrà la sua finale europea, quella della Conference, che oltre il prestigio per la vittoria, porterebbe i viola in Europa League.

La Lazio, che le competizioni europee le aveva abbandonato per tempo, si consola con la difesa del secondo posto in campionato che certamente la gratifica oltre ogni più rosea previsione della vigilia. Per la Cremonese l’onore delle armi.

Chiudiamo con i neo campioni d’Italia del Napoli che hanno fatto pari e patta a Bologna ma, allo stesso tempo, hanno consolidato la posizione di leader della classifica marcatori di Osimhen. In serata arrivava la conferma, da parte del patron De Laurentis, che Luciano Spalletti ha chiesto espressamente di essere lasciato libero. Così si apre la caccia al nuovo mister e chissà non possa essere proprio quel Thiago Motta che oggi è riuscito a fermare con il suo Bologna proprio i campioni d’Italia?

Alla prossima

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