«Mentre la lotta per conquistare il pass alla prossima champions continua ad essere incerta, anche se un passo decisivo lo ha compiuto la Lazio andando a vincere a Udine, quella per non retrocedere ha emesso un’altro verdetto ufficiale dopo la condanna della Sampdoria. A cadere sotto la mannaia è stata la Cremonese le cui speranze erano ridotte veramente al minimo».
Mentre la lotta per conquistare il pass alla prossima Champions League continua ad essere incerta, anche se un passo decisivo lo ha compiuto la Lazio andando a vincere a Udine, quella per non retrocedere ha emesso un’altro verdetto ufficiale dopo la condanna della Sampdoria. A cadere sotto la mannaia è stata la Cremonese le cui speranze erano ridotte veramente al minimo.
Nelle ultime due giornate entrambi i giudizi saranno inequivocabilmente emessi, anche se la lotta per un posto nelle prossime competizioni europee dipende pure dalle tre finali che Inter, Roma e Fiorentina si apprestano a giocare contro Manchester City, Siviglia e West Ham e che potrebbero influenzare i verdetti del campionato. Guardando in basso una tra Lecce, Spezia e Verona dovrà dire addio alla dimora nel super attico del nostro calcio.
Il turno appena concluso ha visto proprio le prime due scontrarsi in quella che doveva essere una partita decisiva o quasi per le sorti di entrambe. Ma nulla di tutto ciò è avvenuto, in una partita tremendamente bloccata e che ha visto forse infrangere un record negativo, ovvero quello dei tiri nello specchio dove il Lecce ha tirato una sola volta e lo Spezia è riuscito a fare anche peggio con lo zero assoluto. Considerando che all’ultimo turno le sorti tra zona champions e retrocessione si incroceranno con Roma-Spezia e Milan-Verona, allora si che ne vedremo delle belle.
Proprio il Verona che era riuscito a passare in vantaggio sul campo dell’Atalanta per poi essere raggiunta e superata, sembra la squadra messa peggio non fosse altro per i punti in meno in classifica. La partita di Bergamo ci consegna una squadra, l’Atalanta, che nonostante l’alternanza di risultati non vuole mollare le ultime residue speranze per agganciare la champions e si giocherà tutto sabato prossimo andando a fare visita all’Inter. Il Verona dal canto suo non potrà fallire il prossimo appuntamento interno con l’Empoli per poi presentarsi alla sfida finale con il Milan in condizioni da potersi giocare tutte le carte possibili.
Delle tre squadre quella che sembra leggermente avvantaggiata sembra essere il Lecce sia per i tre punti di vantaggio che per il calendario che lo mette di fronte a due squadre in gran condizione ma con obiettivi limitati come Monza e Bologna.
Per quanto riguarda la zona Champions, dicevamo del prezioso successo della Lazio sul campo di Udine, ottenuto grazie ad un calcio di rigore molto contestato dai friulani ed invero il tocco sul piede di Immobile è apparso ai più abbastanza leggero. Questa vittoria, unita alla penalizzazione della Juventus garantisce ai romani l’accesso alla “coppa dalle grandi orecchie”.
Anche il Milan compiva un deciso passo avanti dopo lo choc dell’eliminazione dalla semifinale di coppa ad opera dei cugini dell’Inter. Goleada assicurata contro la malcapitata Sampdoria che per la sua storia avrebbe meritato una fine meno ingloriosa. Delle 5 reti realizzate, tre portano la firma di Olivier Giroud, che dopo un lungo periodo di astinenza si è rifatto alla grande. Adesso sotto allo scontro classico con la Juventus e poi il Verona in casa con i veneti che probabilmente si giocheranno una intera stagione.
Una menzione speciale per Monza e Bologna. La prima capace di ribaltare il Sassuolo a destinazione con una partita spavalda ed improntata sempre all’offesa. Davvero sorprendente il lavoro dell’emergente Palladino adesso sotto la lente d’ingrandimento di club di più alto lignaggio. Il Bologna invece faceva goleada in casa della retrocessa Cremonese. Anche qui una cinquina come al Meazza e con i rossoblu sotto di un uomo negli ultimi 20 minuti.
Salomonico pareggio tra Torino e Fiorentina con i toscani reduci dai 120 minuti della semifinale di Basilea e con il pensiero alla prima delle due finali che la vedranno protagonista, quella di mercoledì contro l’Inter per l’assegnazione della coppa Italia. Assolutamente plausibile la necessità di Italiano nel fare ricorso ad un massiccio turnover e nonostante tutto i viola portano a casa un buon pareggio. Il Torino, dal canto suo, non è riuscito ad approfittare della situazione ed alla fine ha accettato di buon grado la divisione della posta.
Era proprio questo l’obiettivo di Simone Inzaghi nell’affrontare al Maradona con la sua Inter i freschi campioni d’Italia del Napoli. Purtroppo i suoi piani sono andati a farsi benedire non tanto per il turnover estremo messo in atto (8 cambi su 11), ma quanto il comportamento irresponsabile di Gagliardini, che dopo essere stato graziato la prima volta dall’arbitro, ha reiterato il comportamento falloso ed è stato cacciato al 41’ del primo tempo, lasciando i suoi in dieci per quasi un’ora di gioco. Certo Inzaghi poteva provvedere anzitempo alla sostituzione, Barella poteva evitare un passaggio azzardato al compagno ma resta il fatto che Gagliardini, oramai ai saluti, ha reso terribilmente difficile il proseguo della gara ai freschi finalisti di champions. Eppure Romelu Lukaku era riuscito a portare in parità il risultato a pochi minuti dal termine, ma capitan Di Lorenzo tirava fuori dal cilindro il tiro perfetto qualche minuto dopo e, a recupero quasi scaduto, il napoletano Gaetano rendeva più pingue la vittoria azzurra. Così la squadra di Spalletti riusciva nell’intento di battere tutte le diciannove squadre avversarie in questo campionato. Adesso per l’Inter la strada della qualificazione alla prossima champions si fa un pò più complessa, ma chissà potrebbe anche arrivarci vincendo la champions di quest’anno! Il Napoli invece dopo i giorni della festa dovrà affrontare le probabili sostituzioni del comparto tecnico, ovvero del duo vincente Spalletti-Giuntoli. Vedremo se De Laurentis sarà capace di tirare fuori altri conigli dal cilindro.
E veniamo ad analizzare il lunedì di campionato che vedeva impegnata la Roma in casa con la Salernitana e la Juventus ad Empoli, ma con le antenne puntate verso la Corte Federale d’appello della FIGC che doveva pronunciarsi sul caso plusvalenze. Ma andiamo con ordine. La Roma solo nel finale rimediava con Matic ad una sconfitta casalinga con la Salernitana che avrebbe avuto un contraccolpo clamoroso. I campani grazie a due perle di Candreva prima e Dia dopo, intervallate dal momentaneo pareggio di Ibanez, vincendo non avrebbero rubato nulla visto anche il disastroso primo tempo dei capitolini. Il finale burrascoso premiava la Roma nell’evitare la sconfitta, ma nel contempo la allontana sempre di più dalla zona champions che adesso dista quattro punti e con ben cinque squadre davanti. Dalla parte dei campani la conferma di un Dia sicura perla del mercato estivo.
Ed eccoci alla Juventus che entrava in campo con il fardello dei dieci punti di penalizzazione inflittagli dalla corte federale, che però metteva nelle mani della stessa Juventus la possibilità di una qualificazione che avrebbe del clamoroso. I primi dieci (tanto quanto i punti di penalizzazione) minuti della partita con l’Empoli sono di netto predominio juventino con almeno tre occasioni ed un gol annullato a Gatti. Poi il dramma sportivo; uno-due micidiale dei toscani, prima su rigore di Caputo e subito dopo Luperto. Allora ti immagini un secondo tempo all’arma bianca degli uomini di Allegri, ed invece no, ancora a buttar giù Bocconi amari come la doppietta di Caputo ed infine Piccoli ma che rendeva grande il tracollo bianconero. Ancor prima la momentanea illusione di Chiesa e tante altre occasioni, ma per i toscani. In definitiva una stagione da dimenticare immediatamente nella speranza che finisca qui.
Alla prossima