Messi da parte ombrelloni e creme solari, ecco il campionato a girone unico numero 94 prendere il via, e lo fa nel bel mezzo di un calciomercato frenetico con diverse punte di isteria collettiva.
I pronostici della vigilia danno la coppia prima e seconda dello scorso campionato, ovvero Napoli e Inter, come partenti in prima fila in quella che possiamo considerare una griglia di partenza stile Formula Uno. A seguire, in seconda fila, il Milan esentato forzatamente da impegni infrasettimanali continentali, può contare sulla carta del ritorno, dopo tanti anni, del pragmatico Massimiliano Allegri; quindi la Juventus, in difficoltà a muoversi come di solito sul mercato, ma con un roster impreziosito dall’arrivo di David e soprattutto dal ritorno di Bremer dopo l’infortunio che lo ha messo fuori gioco per quasi tutto il campionato scorso. A completare le posizioni che conteranno per i posti europei, ecco la Roma targata Gasperini che, dopo gli ottimi anni (nove per la precisione) sulla panchina dell’Atalanta, cercherà di riportare la lupa dove merita per storia e blasone. Dietro collocheremo, nell’ordine, Fiorentina, Como, Atalanta, Lazio e via via tutti gli altri.
Ma vediamo cosa è successo sui dieci campi di questa prima giornata.
È iniziata come ampiamente previsto, ossia con il debutto vincente dei campioni in carica del Napoli che, senza brillare ma senza nemmeno rischiare, hanno battuto in casa il neopromosso Sassuolo grazie a un uno-due firmato dalla coppia delle meraviglie McTominay-De Bruyne. Con la rosa che si ritrova il Napoli è il favorito d’obbligo.
Poco o nulla da dire sull’altra partita in contemporanea, ovvero Genoa-Lecce, che ha chiuso la contesa con uno 0 a 0 poverissimo di contenuti.
Tutt’altra musica per le due partite serali. A Roma, Gasperini ha fatto capire a tutto il popolo giallorosso e non solo che quest’anno anche Dybala e compagni sono pronti a dire la loro, vincendo con pieno merito contro un Bologna apparso ancora lontano dagli standard degli ultimi due anni.
Quello che invece è successo a Milano, in casa rossonera, ha dell’incredibile. Il Milan, accreditato dai più come protagonista assoluto del campionato, è caduto rovinosamente e miseramente in casa contro la neopromossa Cremonese, fresca di eliminazione dal turno di Coppa Italia ad opera del Palermo. Una partita che, tolti Modrić e Saelemaekers, ha visto naufragare tutti i protagonisti rossoneri, vecchi e nuovi. Certo, molti tra gli addetti ai lavori hanno esclamato “anche il Napoli lo scorso anno ha cominciato male in modo clamoroso ma poi ha vinto il campionato” e l’osservazione è pertinente, ma bisogna considerare la qualità dei due roster. Certamente ci sarà la possibilità di riprendersi puntando sul ritorno di Leão e magari con qualche aiuto dal mercato, però una sconfitta così fa molto male.
Per le gare domenicali, l’attesa era tutta su Juventus-Parma, con i bianconeri che hanno la buona vena dei due attaccanti David e Vlahović per sistemare la faccenda, ma tutto ha trovato la sua quadra quando Yıldız ha deciso di prendere in mano le redini e distribuire assist come cioccolatini. Fondamentale in senso assoluto il rientro di Bremer, assoluto dominatore della difesa.
Molto meno convincente l’Atalanta del nuovo corso targato Juric che, dopo un primo tempo inguardabile e in svantaggio di una rete contro gli altri nerazzurri del Pisa neopromosso, si è rimessa in gioco grazie a una ripresa votata al recupero del risultato. Obiettivo raggiunto solo a metà grazie a una rete di Scamacca, apparso in discrete condizioni (buona notizia per Gattuso).
Chi invece confermava le attese era lo straordinario Como che ha annichilito la Lazio ben oltre quello che dice il 2 a 0 finale. Protagonista un campione dal futuro, ma anche dal presente già conclamato: Nico Paz. Assist fantastico per il primo gol e punizione incredibile per il secondo. Giù il cappello!
Il Cagliari solo al quarto minuto di recupero ha il meritato pareggio contro la Fiorentina di Pioli. Risultato giusto, anche se ai punti forse i sardi qualcosina in più avrebbero meritato.
E veniamo alle gare del lunedì. Si è iniziato con un pareggio equo tra Udinese e Verona, con i friulani che non sono riusciti a tenere il vantaggio conquistato a metà del secondo tempo.
Chiusura col botto, anzi coi botti – ben cinque – dell’Inter che, andata a letto la scorsa stagione con l’incubo della manita subita dal Paris, si è risvegliata all’inizio della nuova stagione infliggendo al malcapitato Torino lo stesso trattamento. Partita senza storia, dominata in lungo e in largo dagli uomini di Chivu, con in cattedra Thuram, Sučić e Bastoni.
Alla prossima