Ormai i valori sono delineati da tempo, una Premier che ancora una volta dimostra tutta la sua potenza contro un’Europa (essì loro hanno la Brexit) che annaspa e non spende e spande quanto loro. I numeri sono chiari, nell’ultima sessione del calciomercato chiusosi ieri sera i club d’oltremanica hanno speso la bellezza di 3.250 milioni seguiti, ma non a ruota, dalla Serie A con 1.120. Bundesliga e LaLiga, da sempre virtuose, seguono con 775 e 696, buon’ultima la Ligue 1 con 671.
Se andiamo poi ad analizzare i dati troviamo nei primi sette posti tutti club inglesi, passando dal Liverpool spendaccione con 489 milioni fino al Nottingham Forest con 196. Real Madrid con 185 ed Atlético con 165 rompono l’egemonia e cosa strana il City con 177 si trova al nono posto di questa speciale graduatoria. I Reds hanno chiuso il mercato con l’acquisto record fra squadre inglesi di Isak dal Newcastle per 150 milioni oltre a tutti quelli realizzati fin qui. Giova ricordare che il controllo economico dei club che LaLiga ha organizzato da alcuni anni non permette ai club spagnoli di spendere senza tener conto della propria massa salariale, ciò comporta in alcuni casi la vendita di un giocatore rilevante per far posto a quelli appena acquistati e non ancora iscritti.
La Premier a detta del Presidente Javier Tebas non è un modello da seguire, il pericolo è imminente, le spese da parte delle proprietà sono fuori controllo e l’indebitamento ha assunto ormai proporzioni inimmaginabili. L’unica forza del Football è quella derivante oltre che da un approccio diverso degli utenti alla Pay TV anche e soprattutto dalla lingua e dal grande bacino d’utenza sul quale può contare nel mercato asiatico ma a che prezzo? Se tu incassi il doppio dai diritti TV ma poi decuplichi le spese, dove vuoi arrivare? Speriamo che la Perfida Albione ci dia prima o poi una risposta.