I giardini di marzo, verrebbe da cantare, visto il periodo. Ma “tu chiamale, se vuoi, emozioni”.
Per raccontare qualcosa della sfida dell’Allianz Stadium riprendiamo una dichiarazione tratta dal libro che Italo Cucci, Nicola Calzaretta e Salvatore Giglio dedicarono a Giampiero Boniperti. Ovvero: “Per la prima e unica volta, Achille Bortolotti, presidente dell’Atalanta, mi disse: “Gaetano Scirea te lo porto io a Torino. Perchè questo ragazzo è diverso da tutti gli altri“.
Era il 1974, qualche mese dopo l’addio alla Juventus del duttile Gian Pietro Marchetti, il quale tornò a vestire la casacca orobica. Quando lasciò i bianconeri per la Dea anche Giorgio Mastropasqua. Quante storie tra Bergamo e Villar Perosa, lo sapete. Nel ’49 Giacomo Mari si trasferì a Torino dopo tre annate in nerazzurro, ritrovando Sergio Manente. Seppur da comprimari, nel 1950 festeggiarono lo scudetto anche Amos Mariani ed Ermanno Scaramuzzi, altri doppi ex come (successivamente, tra gli altri) Domenico Marocchino e Luciano Bodini. Umberto Colombo con la Vecchia Signora conquistò cinque titoli, ma non va dimenticata la coccarda tricolore con l’Atalanta del ’63. Quello orobico è stato il primo e l’ultimo club in Serie A di Daniele Fortunato, il quale nell’annata 1989-’90 contribuì all’accoppiata bianconera Coppa Italia-Coppa Uefa. Il terzo portiere di quella Juventus era Davide Micillo, in nerazzurro nella stagione 1996-’97. Nel 1985 giunse a Villar Perosa dalla Dea Marco Pacione. Carlo Osti, oltre ad aver vestito entrambe le maglie, è stato direttore sportivo anche dell’Atalanta.
P.S. C’erano i bergamaschi al Delle Alpi il 13 settembre 1992, giorno della prima rete in bianconero di Gianluca Vialli.