Finisce in gloria l’incontro del Bentegodi con un Verona che celebra la sua inaspettata salvezza e con 38 punti conquistati nel ritorno, Inter che comunque non si è data per vinta e che soprattutto nel secondo tempo ha avuto varie occasioni per far sua l’intera posta.
Ultimo impegno per ambedue le squadre anche se per la Beneamata sarà il primo sotto il cappello Oaktree, che poi vuol dire quercia, albero secolare come secolare è la storia nerazzurra che tutti i tifosi si augurano prosegua senza eccessivi capovolgimenti dirigenziali. Verona che a dispetto dei molti critici sull’operato del Presidente Setti e del Direttore Sportivo Sogliano è riuscito a connquistare una salvezza che a metà stagione sembrava davvero insperata e disperata. Prima parte del campionato con soli 14 punti e la seconda, con una rosa completamente cambiata, che finisce con 23, ossia 37 in totale. Inter che cambia molto e fa giocare le seconde linee che proprio seconde non sono come ampiamente dimostrato in stagione. Verona con il solito 4-2-3-1 con là davanti Noslin supportato dal terzetto Mitrovic, Suslov ed il capitano Lazovic.
Aria di festa la Bentegodi con i tifosi locali che si sono scrollati di dosso un bel fardello e cantano a squarciagola prima dell’ingresso in campo dei giocatori. Baroni acclamato come tecnico di questa incredibile salvezza. Inizia l’incontro con i fischi assordanti all’indirizzo dell’ex Dimarco. Subito Inter in vantaggio con Arnautovic, ma Hellas che pareggia con l’olandese Noslin, uno di quelli arrivati a Gennaio. Arriva anche il raddoppio gialloblù con lo slovacco Suslov smarcato in area da Noslin, tiro radente al palo e nulla da fare per Audero. Cinque minuti prima i nerazzurri avevano sfiorato il vantaggio con un colpo di testa di Frattesi sventato bellamente in tuffo da Perilli. Al riposo si va però con il pareggio ancora di Arnautovic che scaglia in rete da pochi passi un assist di petto di Frattesi. Risveglio dell’austriaco in verità un poco tardivo. I fischi a Dimarco non cessano anzi lo accompagnano anche all’entrata negli spogliatoi (esultanza eccessiva nella gara d’andata in faccia ad Henry per il rigore sbagliato).
Nel secondo tempo doppio miracolo di Perilli prima su Sánchez e poi su Carlos Augusto, il portiere locale si supera e sventa le due minacce. Di miracolo in miracolo, grande parata su un missile da fuori area di Calhanoglu. Girandola di sostituzioni nel finale ma è ancora la Beneamata a sfiorare il terzo gol con Frattesi (il migliore dei suoi) con Vinagre che sventa con un calcione colpendo la traversa. Nel recupero un gol di Sánchez che suoera con un pallonetto il portiere veronese viene annullato dal VAR per fuorigioco. Finisce così l’incontro con un’Inter che avrebbe meritato la vittoria per il buon secondo tempo disputato ma che ricordando quello che successe all’andata può ritenersi comunque soddisfatta. Verona che finisce con tutti i suo igiocatori sotto la cruva a festeggiare sotto le immancabili note dell’Aida.
Ph. Giuliano Marchisciano One+Nine Images 2023/2024 e Carlo Bianchi 2024