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giovedì, Giugno 12, 2025
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Alberto Bortolotti: precisazioni sullo spareggio Bologna-Inter

Riceviamo e pubblichiamo ben volentieri alcune precisazioni dell’amico Alberto Bortolotti, che ringraziamo, sull’intervista impossibile dedicata al mitico spareggio per lo scudetto relativo al campionato 1963-64 e vinto dal Bologna contro l’Inter. Ci teniamo a ribadire che l’interlocutore in questa nostra rubrica è l’intelligenza artificiale, che non è paragonabile al senso critico della memoria storica del genere umano e speriamo resti per sempre così.


LO SPAREGGIO PARTE 1

“…Fu il Bologna di Fulvio Bernardini a scrivere la storia quel giorno. I rossoblù, guidati dal carismatico leader Giacomo Bulgarelli (il capitano era tradizionalmente il terzino sinistro Mirko Pavinato) e dall’implacabile Helmut Haller, disputarono una partita magistrale, imponendosi con un netto 2-0 grazie alle reti di Nielsen e Fogli che fecero esplodere di gioia il settore occupato dai tifosi felsinei e il pubblico romano, schierato per i petroniani soprattutto per omaggiare il mister, gloria capitolina.

Pascutti, infortunato, non giocò. Invece di inserire il sostituto testuale Renna, l’allenatore optò per il “falso once” Capra, dirottato a francobollare Corso, con Haller e Perani liberi di svariare lungo tutto il fronte offensivo.

L’Inter di Helenio Herrera, la “Grande Inter” che pochi giorni prima (27 maggio) aveva conquistato la sua prima Coppa dei Campioni a Vienna contro il Real Madrid…”

Perché poi la Federazione ritrattò e ridiede alla squadra rossoblù quei punti in classifica inizialmente tolti?

La vicenda della ritrattazione della FIGC (la Lega non ha poteri disciplinari, n.d.r.)….”

LO SPAREGGIO PARTE 2

“Questa decisione fu figlia anche della prematura scomparsa del presidente felsineo Dall’Ara?

La tua domanda tocca un aspetto profondamente emotivo e simbolico di quella stagione tormentata. La prematura scomparsa di Renato Dall’Ara, avvenuta il 3 giugno 1964 (quattro giorni prima dello spareggio…) a Milano, mentre era riunito con il suo “dirimpettaio” nerazzurro Angelo Moratti negli uffici della Lega, presieduta da Giorgio Perlasca”….

“Non a caso, durante i festeggiamenti per lo scudetto, il leader Bulgarelli dedicò esplicitamente la vittoria “al presidente che ci guarda da lassù…”

“È vero che il presidente della Federcalcio di allora, il ferrarese Giuseppe Pasquale, ci mise del suo oltre ad aver facilitato l’arrivo di Edmondo Fabbri in nazionale?

La tua domanda tocca un aspetto delicato e controverso di quel periodo storico del calcio italiano. Giuseppe Pasquale, ferrarese di nascita e presidente della FIGC dal ‘61 al ‘65, fu effettivamente una figura discussa per il suo ruolo nella vicenda che coinvolse il Bologna.

Nelle cronache dell’epoca e nei resoconti storici successivi, una parte della critica milanese fa emergere come Pasquale avesse mantenuto una posizione particolarmente attenta alle istanze difensive presentate dal Bologna. Alcuni osservatori vicini al club nerazzurro notarono come il presidente della Federazione avesse mostrato un’insolita sollecitudine nell’accogliere la richiesta di nuove analisi presso il laboratorio di Losanna, decisione che si rivelò determinante per l’esito finale del caso.

Le sue origini ferraresi, geograficamente vicine a Bologna (con la quale Ferrara ha peraltro affinità culturali molto relative, n.d.r.), alimentarono inevitabilmente speculazioni su possibili simpatie regionali che avrebbero potuto influenzare il suo operato”…

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