Tante storie in una. E’ vero, negli anni Ottanta il campionato italiano era il più bello del globo. Per diventarlo dovette superare alcuni ostacoli. E quei casi per tesserare Arthur Antunes Coimbra e Toninho Cerezo… ‘Zico o Austria’, scrissero i tifosi dell’Udinese…
Il 14 aprile 1985 il ‘Galinho’ realizzava l’ultimo gol con la casacca friulana e in Serie A. Al Comunale di Torino, contro la Juventus. Dai bianconeri del nord-est a quelli piemontesi, considerato che in quel match Giovanni Koetting mise a segno l’unica rete con la Vecchia Signora e nel massimo campionato. Una decina di giorni fa Zibì Boniek è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Disse di lui Boniperti: “Era il tipo che voleva andare con la cavalleria contro i carri armati tedeschi….”. Oggi è anche il quarantesimo anniversario dall’ultimo gol del polacco con il club sabaudo. Quella domenica debuttava in Serie A Antonio Paganin. Il 14 aprile 1935 Alejandro Demaria (quattro annate nella Lazio) scriveva l’explicit realizzativo nel campionato italiano. Torniamo alla Vecchia Signora.
Nel libro ‘La Juventus dalla A alla Z’, Claudio Moretti ha scritto: “Era molto più di un lusso. Un indocile anticonformista mancino, perennemente in bilico tra le sue giocate angeliche e i suoi istinti satanici. Inimitabile per quello che seppe smuovere negli animi di tutti gli sportivi che lo videro giocare”. Il 14 aprile 1965 -in Coppa delle Fiere- Omar Sivori metteva a segno l’ultimo gol con la maglia bianconera.