“La mia definitiva consacrazione si registrò a Napoli. All’ombra del Vesuvio trascorsi cinque anni importanti“, ha dichiarato Dino Zoff nel libro di Libero Marino ‘A tu per tu’ (prefazione di Darwin Pastorin). Dino e…Ci ritorneremo.
Scrivi Tarcisio Burgnich e pensi a una colonna della Grande Inter che poi si trasferì nel capoluogo campano: sapevate che nella stagione 1960-’61 vestì la casacca della Vecchia Signora? In bianconero è stato compagno di Flavio Emoli, tre scudetti e due Coppe Italia che poi indossò la maglia azzurra per quattro stagioni. Come la ‘Roccia’ friulana, terminò la carriera nel ‘Ciuccio’ anche Bruno Garzena, bianconero per otto annate.
Se chiedete di Felice ‘Farfallino’ Borel vi racconteranno di una leggenda del club sabaudo: del Napoli fu allenatore-giocatore. E Domenico Casati, vice di Ottavio Bianchi, da giocatore militò anche nella Juventus. Cosa dire di Ciro Ferrara, uno dei doppi ex? Rcordiamo che debuttò al San Paolo il 5 maggio ’85, proprio di fronte alla Vecchia Signora. E poi nel ‘Ciuccio’ del campionato 1993-’94 allenato da Marcello Lippi e che giocava con il cuore, c’era anche Paolo Di Canio, giunto a ‘Città Nuova’ da Villar Perosa. Quello bianconero fu l’ultimo club di Carlo Buscaglia, nel Napoli dal 1928 al ’38. Vi invitiamo a rileggere il nostro articolo dello scorso 19 dicembre, nel quale sono citati altri doppi ex come Antonio Vojak e Kurt Hamrin.
P.S. Riavvolgiamo il nasto dall’inizio, perché pensando a Zoff il cuore viaggia immediato a un signore del calcio e della vita, volato via troppo presto. Riprendiamo alcune righe di un capitolo tratto dal libro di Darwin Pastorin ‘Scirea, il gentiluomo’: “Ti ho anche immaginato, Gaetano, allenatore del Napoli. Sì, Napoli ti avrebbe accolto come soltanto Napoli sa accogliere a amare. E ti saresti sentito a casa tua, perché Napoli è terra dell’amore e del dolore. Terra del calcio inteso come felicità e riscatto. Terra dei sogni che si inseguono per i vicoli, nei quartieri spagnoli, per il mare”.