La Fiorentina non si ferma più e vince anche a Como (settimo successo di fila in campionato). I gigliati raggiungono così il “gruppone di testa” a quota 28 punti in attesa di conoscere il risultato di Napoli-Roma, mentre il Como rimane per ora al quart’ultimo posto a 10 punti (ma molto dipenderà dall’esito del posticipo del lunedì sera, Venezia-Lecce).
Le squadre si sfidano nella massima serie dopo ben 35 anni (nel dicembre 1989 finì 3-2 per i lariani), ma si capisce subito che non ci sarà partita.
Nulla da dire sull’atteggiamento del Como, tenace e volenteroso (con il solito, vivace, Nico Paz), non sfigura certo di fronte ai più quotati avversari, ma quest’anno gli uomini di Palladino, dopo le incertezze palesate in avvio di campionato e nel turno preliminare di Conference, sembrano aver velocemente assimilato il verbo del proprio tecnico, ma anche una dose di cinismo.
I viola sanno attaccare, ma sanno anche soffrire, capiscono quando è il momento di lasciar sfogare gli avversari per poi colpire: ne sono prova i due splendidi goal di Adli (non proprio esente da colpe Audero) e del solito Kean, che vengono messi a segno a metà del primo tempo e a metà della ripresa.
Nel tempo di recupero sale in cattedra l’arbitro Marchetti, troppo severo nel giudicare punibile con il rosso diretto il lariano Dossena, dopo un contatto con Adli (anche se la sostanza non sarebbe cambiata, sarebbe stato più corretto il secondo giallo).
Domenica prossima la Fiorentina è attesa dalla prova del nove: al Franchi arriva la corazzata di Simone Inzaghi (che, a giudicare dalla qualità del gioco espressa, sembrerebbe la più attrezzata per la vittoria finale).
Certo, mancano molte partite al termine della stagione, ma siamo sicuri che i sogni di gloria dei viola passano necessariamente da una prova convincente contro l’Inter.
Foto Giuliano Marchisciano