“Certi amori non finiscono…e poi ritornano”, canta Antonello Venditti.
Infatti lui tornò dopo un anno dal prestito al Milan. E c’era anche il cantautore romano al concerto di Bob Marley a San Siro quarantaquattro anni fa. Esattamente due mesi dopo l’aritmetica certezza del dodicesimo scudetto nerazzurro. In quel campionato 1979-’80 disputò 27 partite, realizzando due reti. L’Inter lo prelevò dall’Ascoli. E lui riabbracciò anche la casacca dei bianconeri marchigiani.
Il 23 settembre 1984, tre giorni dopo il suo ventinovesimo compleanno, Giancarlo Pasinato metteva a segno l’ultimo gol con il Biscione e in Serie A. Una domenica ricordata soprattutto per la pima realizzazione nel campionato italiano di Diego Maradona. Quel dì i partenopei pareggiarono al San Paolo, di fronte alla Sampdoria di Eugenio Bersellini: per la squadra ligure andò a segno Fausto Salsano, alla prima rete in A. Non conquistò ‘quello’ storico scudetto blucerchiato perché era alla Roma, con la quale festeggiò la Coppa Italia nel 1991. Ma tornò a Bogliasco.
Qualche anno fa il Guerin Sportivo scrisse che per le sue caratteristiche fisiche e tecniche avrebbe fatto molto comodo al Barcellona di Guardiola. Fu decisiva la sua rete nella semifinale di ritorno della Coppa Italia ’88. E Roberto Mancini ne sottolineò l’importante contributo ricordando l’ultimo atto della finale di ritorno della Coppa delle Coppe conquistata dal ‘Baciccia’.
Pasinato – foto archivio Italia dei Derby