Genoa-Roma è anche la sfida tra due campioni amici come De Rossi e Gilardino, protagonisti in nazionale con tanti successi azzurri tra cui spicca ovviamente il mondiale del 2006. È anche una storia di intreccci giallo rossi blu che ha visto protagonisti in entrambi le squadre campioni come Pruzzo ,Bruno Conti, Nela, Strootman. Insomma un incontro ricco di storia.
Sponda grifone c ‘è una luga lista di indisponibili tra cui assenze pesanti cime Messias,Miretti e Zanoli. Per i romanisti il solo Le Fee marca visita, con Zakewsky fuori rosa in attesa di rinnovo, ed un Dybala reduce dalla positiva parentesi in nazionale, che non vede l’ora di diventare protagonista in campionato. Mentre Soulè si accomoda in panchina. La classifica intanto parla per ora a favore dei liguri a 4 punti contro i 2 della Roma che non è certo partita benissimo. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per un match spettacolare a Marassi. Spettatore d’eccezione Stefanos Tsitsipas, il tennista greco tifoso dei rossoblù.
Primo tempo molto equilibrato. Gollini fa buona guardia e neutralizza le occasioni giallorosse. Ottima la parata su El Shaarawy. Nel Genoa solo Ekuban si mette in evidenza, ma il grifone non punge. Si rompono gli equilibri alla fine del primo tempo. Bella azione giallorossa tiro di El Shaarawy , Gollini non trattiene e Dovbyk insacca. Dopo una lunghissima consultazione VAR il goal viene assegnato.Si va al riposo con il vantaggio dei capitolini dopo 7 minuti di recupero.
Il secondo tempo ben altro Genoa, i rossoblu sono più intraprendenti trascinati dal subentrato Malinovskyi che sfiora il pareggio su punizione costringendo Svilar ad una super parata. Attacca a testa bassa il Genoa, e la squadra di Gilardino raccoglie i frutti al 94° con De Winter che insacca di testa su assist di Vitinha, con De Rossi espulso per proteste un attimo prima del pareggio
Risultato tutto sommato giusto. Ottima Roma nella prima frazione, e secondo tempo di marca genoana con Svilar grande protagonista. Il Genoa si porta a 5 punti mentre la Roma resta ferma a quota 3.
Svilar – Foto Giuliano Marchisciano