Dopo lo spettacolo di 24 ore fa al Bernabéu con un 3-3 scoppiettante fra Madrid e City, eccoci al terzo quarto di finale fra le due squadre che a torto od a ragione vengono definite le meno forti delle otto rimaste. Qui arrivano i rimpianti interisti per una qualificazione sfiorata e persa ai rigori dopo un notevole vantaggio di due gol sui colchoneros. Ma si sa che la Champions è fatta di episodi ed i madrileni in questo caso hanno avuto ragione. La partita di stasera si preannuncia avvincente con i padroni di casa che dovranno fare a meno di Memphis Depay, il giustiziere dei nerazzurri, oltre ad Hermoso (futuro interista?). Rientra Rodrigo De Paul e là davanti viene confermata la coppia Griezmann-Morata. Dortmund con un collaudato 4-3-3 con i tre mammasantissima, uno per ruolo. In attacco l’inglese Jadon Sancho, a centrocampo recuperato il turco-tedesco Emre Can ed in difesa il 35enne teutonico Mats Hummels.
Inizia bene l’incontro per l’Atlético con il gol iniziale di De Paul che testimonia il giusto approccio. Biancorossi che non mollano la presa e dominano i tedeschi che non possono fare altro che rintuzzare quanto possibile le folate locali. Il sacro fuoco del Cholo si vede eccome. Arriva così il raddoppio appena passata la mezzora da parte di Samuel Lino la freccia sulla sinistra con velleità da ala pura. Vedendo questo Dortmund non osiamo pensare i commenti del popolo interista.
Il secondo tempo fa presagire una compagine tedesca decisa a recuperare il risultato. La più ghiotta occasione capita ancora sui piedi del brasiliano Lino, ma Kobel compie il miracolo. Atlético che pare essersi risvegliato anche se sono i gialloneri a ridurre sorprendentemente lo svantaggio con il subentrato Haller, bella girata e Oblak trafitto. Dortmund che non ci sta e continua ad attaccare. Tifosi tedeschi (quasi 4.000) che non cessano di sostenere i propri giocatori. Finisce così l’incontro. Eliminatoria tutt’altro che decisa. La Signal Iduna Park aspetta al varco gli spagnoli con il suo muro giallo.
Foto Carlo Bianchi