Champions League. Calcio spettacolo a Madrid, al Santiago Bernabeu tra Real e Manchester City. Un 3-3 che rimanda la qualificazione tra sette giorni alla sfida dell’Etihad Stadium. La squadra di Guardiola parte forte e segna subito con Bernardo Silva. Il Real si riorganizza ed in poco tempo ribalta il match con un autogol di Ruben Dias e il gol di Rodrygo. Nella ripresa il City attacca e ribalta nuovamente la gara: segnano Foden e Gvardiol da fuori area. Il Real non ci sta, ed ottiene il pari con Valverde.
Ebbene sì, ripetizione della semifinale dell’anno scorso, questa volta un quarto, che vide prevalere gli inglesi dopo un pareggio per 1-1 al Bernabéu ed una sonante vittoria all’Etihad per 4-0. Madrid che si presenta all’appuntamento con dieci giorni di riposo causa finale della Coppa del Re e City impegnato in un testa a testa a tre per la supremazia nella Premier.
Tre minuti dall’inizio, ammonizione a Tchouaméni e gol su punizione di Bernardo Silva, complice Lunin. La furia blanca non si fa attendere ed in due minuti riaggiustano la situazione passando addirittura in vantaggio. Prima un tiro da fuori di Camavinga deviato da Ruben Dias che spiazza Ortega e poi una fuga sulla sinistra di Rodrygo che a tu per tu con il portiere infila un pallone che lentissimo va verso la porta inglese insaccandosi senza scampo. Dopo questo primo quarto d’ora da
delirio la partita si assesta, il Madrid opera in contropiede con incursioni ficcanti in risposta al palleggio anche in spazi ristretti del quale il City fafoggia. Haaland fin qui non pervenuto.
Riprende la gara con il solito palleggio inglese, il Madrid lascia loro troppo spazio senza pressare ed arriva il pareggio con un gran sinistro da fuori area di Foden sul quale nulla può Lunin. City che coninua a manovrare in scioltezza e ci pensa il difensore Gvardiol ad infilare il pallone del 3-2 con un fendente da fuori area. Valverde poi mette le cose a posto siglando il terzo gol per i suoi con un bellissimo tiro al volo. Finisce così l’incontro senza ulteriori sussulti.
Tutto si deciderà nel ritorno.
Foto Carlo Bianchi