La Juve interrompe la serie negativa delle squadre italiane ((Roma e Lazio) contro i norvegesi del Bodø/Glimt e con un secondo tempo coraggioso riesce a portare a casa tre punti che potrebbero rivelarsi importantissimi nel prosieguo della Champions.
Ad essere onesti sul risultato pesano due decisioni del direttore di gara Makkelie, che nega due penalty ai padroni di casa, uno dei quali nel finale: e, oltre al danno, la beffa, perché sul ribaltamento di fronte, David trova la rete del 2-3 definitivo.
La gara di stasera ha confermato tutti i limiti degli uomini di Spalletti, impauriti, imprecisi (gli errori in disimpegno si susseguono con una preoccupante regolarità) e sistematicamente impreparati sui calci piazzati.
Il Bodo infatti sblocca il risultato su azione d’angolo e sul tiro ravvicinato di Blomberg risulta vano l’estremo tentativo di Perin di salvare di piede.
Evidentemente nello spogliatoio Spalletti si fa sentire, perché la sua squadra rientra in campo letteralmente trasformata. L’ingresso di Yildiz (al posto del disastroso Adzic) mette le ali agli ospiti che, dapprima pareggiano con Openda e, dopo un goal giustamente annullato a Miretti, passano in vantaggio con un pregevole colpo di testa di McKennie.
L’indizio della trasformazione della Juve è visibile soprattutto in Koopmeiners che si esibisce in due aperture che non si vedevano da tempo: segno che la condizione psicologica è spesso decisiva.
Il limite atavico di questa squadra è l’estrema volubilità: non riesce a “mettere in ghiaccio” il risultato. Dopo aver sfiorato il terzo goal (prodigioso Hajkin su Conceicao), si ritrae nella propria metà campo e subisce il pareggio su rigore trasformato da Fet (ingenuità di Cabal).
I norvegesi a questo punto intravvedono la possibilità di vincere e vanno più volte vicini al terzo goal: Makkelie nega un possibile ulteriore rigore ai padroni di casa (che in precedenza aveva sorvolato anche su un “mani” di Locatelli) e sulla ripartenza la Juve trova il terzo goal con David.
I segnali positivi non sono obiettivamente mancati: la reazione vista nel secondo tempo, i goal di David e Openda, finalmente decisivi.
Solo le prossime partite ci diranno se la vittoria di stasera possa rappresentare la svolta della stagione, o si risolverà nell’ennesima illusione.
6
Incolpevole sui goal, prestazione sufficiente
6
Prova a spingere in avanti, senza grande successo, ma dietro è una sicurezza
5,5
Spesso disattento sulle azioni di calcio d’angolo, impreciso in fase di disimpegno.
6,5
Disputa un primo tempo di nuovo in chiaroscuro. Decisamente meglio nella ripresa
6
Non una prestazione indimenticabile (CABAL 5,5: Rischia di rovinare tutto con un intervento scomposto in area, che provoca il penalty del provvisorio 2-2. Si immola poco dopo, evitando il vantaggio del Bodo/Glimt).
6,5
Prestazione sufficiente. Merita mezzo punto in più per l’imperioso colpo di testa che porta in vantaggio i suoi compagni
7
Il solito furetto imprendibile. I suoi dribbling ubriacano la difesa avversaria (ZHEGROVA 6: Stasera non si mette particolarmente in luce).
6
Graziato due volte dall’arbitro Makkelie, non sfigura e offre una prova di sostanza.
6
Primo tempo orrendo. Migliora sensibilmente nella ripresa e si fa trovare al posto giusto per il goal del pareggio (DAVID 6,5: Nulla di trascendentale, ma almeno si fa trovare pronto per il “tap-in” del decisivo 3-2).
6,5
Offre una discreta qualità al centrocampo. Peccato per l’ammonizione (K. THURAM 6: Nulla di speciale. Ancora in difficoltà).
4
Errori a ripetizione. Inguardabile (YILDIZ 7,5: Decisivo il suo ingresso in campo. Dopo un periodo di appannamento, finalmente riprende quota).
6,5
Prodigioso su Conceicao, si rende poi protagonista di un pregevole intervento su Yildiz: nulla può sul tap-in di David.
5
Decisamente fuori forma.
4,5
Disastroso, finisce per danneggiare i padroni di casa. Viene aiutato dal VAR nel caso dell’annullamento del goal a Miretti e in occasione del rigore concesso al Bodo/Glimt



