Il Bologna vince la sua prima partita in questa edizioni di Europa League e sorpassa proprio l’FCSB, fermo a tre. Un sconfitta, un pareggio e una vittoria, in scala, per la squadra di Vincenzo Italiano (oggi assente per una polmonite), che prosegue la striscia di vittorie, dando continuità perfino di rendimento. In una sola settimana due trasferte sono andate a buon fine, in attesa di quella temibilissima con la Fiorentina nel derby dell’Appennino.
La gara di oggi si mette più che in discesa per la formazione ospite che, in appena undici minuti trova le reti di Odgaard e Dallinga (protagonista anche nel gol del compagno). Orsolini, poi, s’impunta divenendo un po troppo egoista e sfiora il tris prima che ai padroni di casa non suoni la sveglia. Skorupski è costretto a numerosi disimpegni e le due squadre vanno all’intervallo sul punteggio di due a zero in favore dei felsinei.
La ripresa si apre con i cambi, da entrambe le file (viste le ammonizioni sponda Bologna), e inevitabilmente l’FCSB alza baricentro e giri del motore. La rete del subentrato Birligea accende le speranze di una possibile rimonta, oltre a surriscaldare l’ambiente dell’Arena Nationala. I rumeni si affidano alle palle lunghe, il Bologna invece non si scompone e compie buone uscite palla al piedi, sfiorando il gol in almeno tre situazioni, in cui Tarnovanu pare strepitoso. I
minuti passano e, terminati i cinque di recupero concessi dal quarto uomo, cala il sipario: il Bologna ottiene la sua prima vittoria in Europa League, la seconda gara consecutiva in trasferta e la quarta includendo quelle al Dall’Ara. Insomma, numeri da grande squadra di fronte, invece, a chi appare frastornata da un ambiente rumoroso e scettico più che mai. Prossimo appuntamento europeo il 6 novembre allo stadio Renato Dall’Ara, quando arriverò il Brann, fresco (in tutti i sensi) di vittoria per tre a zero in contemporanea contro i Rangers.
6,5
Una prima mezz’ora da spettatore non pagante, poi chiamato sull’attenti con tre parate da grande portiere.
6
Partita attenta senza alcun grattacapo. Non strafà; la corsia di destra è in buone mani anche senza la presenza dello svedese. (HOLM 6: Inserito in un contesto più remissivo, in cui si ha il fabbisogno di non offendere, bensì difendere.)
6,5
Non va mai in difficoltà, districandosi anche bene con il pallone tra i piedi. (VITIK 6: Fa a sportellate con Birilgea e nella maggior parte dei casi è lui a uscirne vincitore.)
6
Nell’unica distrazione viene fustigato, arrivando per secondo su una palla vagante. Il resto? Inappuntabile.
6,5
Un paio di traversoni insidiosi. Il gol del raddoppio nasce da una sua conclusione, sporcata.
6,5
Sa sempre quello che deve fare con il pallone tra i piedi, sfiora addirittura la gioia personale. (FERGUSON S.V.)
6,5
Tanta corsa così come quando aggredisce – regolarmente – Alhassan portando al gol del vantaggio.
6
S’intestardisce volendo emulare quanto fatto nelle ultime settimane, finisce per rischiare di non chiudere una partita fino a quel momento in pieno controllo. (BERNARDESCHI S.V.)
7
La chiave tattica del Bologna ha un nome e un cognome: Jens Odgaard. Apre le danze per poi partecipare alle manovre quando i suoi sono più in difficoltà.
5,5
Inizia la gara serpeggiando, la termina con largo anticipo con un giallo abbondante sul gruppone. (CAMBIAGHI 6,5: Entra e allunga la squadra con strappi importanti. Pantea gli legge la targhetta.)
7
Timbra il cartellino per il raddoppio, nel duello corpo a corpo ha la meglio su Ngezana. Bella la sponda per la conclusione di Odgaard nel finale cercando di bissare l’assist fattogli nelle prime battute.
6,5
Tiene in piedi i suoi con parate di tutto rispetto tra Odgaard, Dallinga e Orsolini, negando ai sopracitati la doppietta personale.
5
Si fa scippare il pallone dal quale nasce il vantaggio del Bologna, buca l’intervento nel finale per poco non concedendo il tris.
6
Eccessivo nella gestione dei cartellini. Si contiene nella ripresa dopo un uso spropositato nella prima frazione.



